Ad importarle un rivenditore pugliese che le ha acquistate dall’India e ne ha rivenduto pezzi a Napoli e in provincia a Terzigno e a San Giuseppe Vesuviano. Il carico è giunto a fine 2012 in Italia e l’importatore, seguendo le norme, ha prelevato alcuni pezzi e li ha spediti agli organi di controllo. Nel frattempo ha iniziato a “piazzare” il carico.
A febbraio sono state completate le analisi ed è arrivata la scoperta. Le pentole e i tegami e gli utensili importati contengono pericolosissimo Cobalto 60, letale se ingerito. L’importatore sta cercando di recuperare, a sue spese, tutte le pentole e i tegami però l’operazione è lunga e difficile.
Una volta recuperato tutto il materiale radioattivo dovrà essere smaltito. Pare che sia in corso una procedura per imporre agli indiani di provvedere a questa fase. Anche se, per adesso, l’allarme pentole radioattive non è ancora cessato in Italia.