Sono arrivata a Borgo Maggiore a metà mattina, sabato. Già l'arrivo ha avuto un che di epico, perché aveva diluviato per tutto il tragitto da Bologna, poi a mano a mano che ci avvicinavamo alla destinazione, la pioggia ha iniziato a diminuire. Finché a un certo punto abbiamo svoltato e dietro la curva mi sono resa conto che si apriva un bellissimo panorama (avete presente? Quando fai una curva e dietro c'è uno scorcio che non ti aspetti...); e all'improvviso su questo panorama si è stagliato un grande arcobaleno. Come a preannunciare un'ottima giornata. Lasciato l'auto nel parcheggio vicino alla funivia che porta sulla rocca di San Marino, sono passata a lasciare le valigie all'hotel. Sono stata molto fortunata perché la mia camera all'Hostaria Da Lino era antica, col soffitto a cassettoni, e direttamente affacciata sulla piazza di Borgo Maggiore dove si svolgeva la manifestazione Chocotitano.
Fonte: dalla rete
La mattina è stata dedicata alla visita della rocca di San Marino, durante la quale ho rischiato di volare via attaccata al mio ombrellino. Nonostante la tormenta, devo dirvi, ho apprezzato molto la visita. San Marino è patrimonio Unesco e ne ha ben donde, in particolare in virtù dell'indipendenza che dura ben dal XIII secolo. Vorrei però portare all'attenzione delle autorità competenti alla concessione del patrimonio Unesco, il fatto che fra le motivazioni per l'attribuzione possa essere inserita la carne cucinata al Ristorante La Fratta. Mai più avrei pensato in un borgo dalla così marcata connotazione turistica di poter avere un pranzo così speciale. Ecco, segnatevelo da tutte le parti, in modo da non mancare una tappa se capitate da quelle parti; non ve ne pentirete. Un rapido commento sul commercio: non sono un'esperta, ma non ho avuto l'impressione di poter acquistare a prezzi molto più bassi che in Italia. E per di più i negozi sono molto molto turistici; insomma per me niente shopping, solo apprezzamento del paesaggio e dell'architettura. E naturalmente della gastronomia.Un po' diversi da quelli che vedo qui
Di pomeriggio è cominciata la manifestazione, il cui nome mette insieme il cioccolato e il Monte Titano. Ho scattato con Instagram qualche foto delle creazioni cioccolose che mi hanno maggiormente colpita, anche se in tutta sincerità non sapevo nemmeno da che parte guardare, e gli occhi mi guizzavano di qua e di là. Gli stand erano numerosi e ricchi di prodotti in cioccolato dalle forme mai viste. A partire dai Tartufi d'Alba che vedete qui, che non erano proprio i Tartufi Bianchi d'Alba che sono abituata a vedere nella mia città natale. Ma pur sempre degni di nota! E poi vogliamo parlare un attimo delle scarpette col tacco tutte di cioccolato? Un oggetto così vanitoso che in questa nuova veste, beh, raggiunge livelli di feticismo mica da ridere.Ma forse la creazione più perfetta in quanto a somiglianza con la realtà era la mortadella, naturalmente da affettare proprio come l'originale. Ditemi voi se non sembra proprio un salume? Cosa non sanno fare questi maestri pasticcieri, con il cioccolato! Artisti! E poi qui si apre un grande dilemma: è meglio la vera mortadella o quella in cioccolato? Difficile a dirsi.
Le decolleté di cioccolato
Voi quale creazione preferite?Riuscite ad immaginare il profumo che si diffondeva tra gli stand?
Acquistando dei ticket c'era la possibilità di fare degli assaggi, un modo utile per poter provare creazioni diverse.
Nel pomeriggio ho partecipato a una degustazione di cioccolato a cura della bravissima Nicoletta. Ho imparato quali sono i tre ingredienti fondamentali per poter parlare di cioccolato: cacao, burro di cacao e zucchero. Ragione per cui tecnicamente il cioccolato bianco non è ascrivibile nella categoria cioccolato, in quanto privo della parte secca del cacao. Nella degustazione però erano presenti una tavoletta di cioccolato bianco, una di cioccolato al latte e una di fondente, in modo che potessimo cogliere per bene la differenza. Apriamo una piccola digressione sui miei gusti personali. In realtà io sono un'amante del cioccolato fondente con una percentuale di cacao che sia la più alta possibile. Insomma, più amaro è, e più mi piace.
La mortadella di cioccolato
Però ho colto con interesse la differenza di profumo, consistenza, rumore alla rottura, ecc. fra cioccolato bianco, cioccolato al latte e fondente. Infatti il cioccolato è uno dei pochi alimenti che si prestano ad una degustazione che coinvolge tutti i cinque sensi: olfatto, tatto (non solo con le mani, ma anche la consistenza in bocca e il contatto con i denti quando lo mordiamo), vista (colore, lucentezza), udito (lo "snap" della rottura) e naturalmente il gusto.Finora vi ho detto di essere già un'amante del fondente, ma a questo punto sono costretta ad aggiornare la mia personale classifica a tema cioccolato. Perché durante la degustazione ho avuto per la prima volta l'occasione di assaggiare una prelibatezza di cui avevo sentito parlare, ma che non avevo mai degustato in prima persona, il famoso cioccolato modicano.
Tutto pronto per la degustazione
Pare che la lavorazione del cioccolato di Modica sia difficilissima, perché viene effettuata completamente a freddo. E' anche questa la ragione per cui lo zucchero rimane un po' cristalizzatto e conferisce il tipico aspetto e la tipica consistenza un po' granulosa. Ecco, l'assaggio di questo tipo di cioccolato (che in particolare era di questa provenienza) mi ha aperto un mondo. Che intensità di sapore, che forza! Quello che ho assaggiato io era un fondente, nemmeno ad altissima percentuale, ma mi ha letteralmente travolta con un'ondata serotoninica senza precedenti. Chi di voi ha già avuto l'occasione di assaggiare il cioccolato di Modica? Ditemi la vostra, sono curiosa. Anche perché durante la degustazione ha suscitato pareri contrastanti: alcuni forse lo trovavano troppo forte. (Pappemolli! Ihihihihhihi!)Il tavolo dedicato alla degustazione
Come ho detto poco fa, il cioccolato è uno dei pochi alimenti che si prestano ad una degustazione che definirei pansensoriale. Quale altro prodotto vi viene in mente, con questa caratteristica? Il vino, ovvio!Non a caso la degustazione sammarinese prevedeva un abbinamento vitivinicolo. Pare sia abbastanza difficile trovare un vino che si sposi alla perfezione con il cioccolato fondente, che ha un sapore tanto forte da tendere a coprire gli altri. Sabato però l'accoppiata è riuscita alla perfezione, con l'Oro dei Goti, vino tipico sammarinese. Si è trattato di una vera anteprima, perché abbiamo potuto assaggiare il passito dell'annata scorsa, non ancora distribuito. Il produttore che ha condotto la parte di degustazione dedicata al vino ha sottolineato come probabilmente la bottiglia non fosse ancora al massimo della propria maturazione, ma personalmente ho apprezzato la leggerezza (appassionati di vino, perdonatemi, chi scrive non è certo un'esperta di vini e quindi utilizzerà termini assolutamente non tecnici) e la freschezza che non sempre trovo in passiti più "pesanti" e invecchiati.
L'Oro dei Goti
Non starò nemmeno a dilungarmi sul fatto che comunque l'abbinamento che ho maggiormente gradito sia quello col cioccolato modicano. Penso che non me ne farò mai più mancare una scortina in casa.Concludo il racconto di questo splendido week-end dicendovi che sabato sera abbiamo cenato ottimamente e abbondantemente all'Hostaria da Lino, e che dopo cena non è mancata una passeggiata romantica sotto la pioggia per le stradine di Borgo Maggiore. Domenica la manifestazione Chocotitano ha ripreso il via con il suo corredo di occhi sgranati, mugolii di piacere e gridolini di bambini entusiasti. Come ho già scritto in qualche altro post precedente, adoro il fatto che il cioccolato, già da solo, perché c'è, oppure basta solo nominarlo, ci faccia tornare un po' bambini, e ci faccia sognare. Per questo invito chi non abbia ancora avuto l'occasione di andarci, a mettere in agenda per il prossimo anno una visita a San Marino e alla manifestazione Chocotitano.