di Oreste Caroppo
© Oreste Caroppo: Masseria San Sidero - Maglie
Una recente scoperta, innalza al grado massimo le potenzialità archeologico-culturali della contrada rurale magliese di San Sidero, già unicum di storia, preistoria e natura di primaria importanza: di recente infatti lo studioso Salvatore Fiori, un architetto piemontese di madre salentina, ha individuato nella masseria di S. Sidero, tra Maglie e Melpignano, l’antico tenimento di S. Isidoro appartenuto ai Templari. La corretta lettura ed interpretazione di un antico documento del 1308 relativamente ai possedimenti dei templari in Terra d’Otranto, un inventario di beni mobili ed immobili, ha permesso di ricollocare nel feudo di Maglie uno dei tenimenti più significativi del Sacro Ordine cavalleresco. Il lavoro è esposto nel suo libro, di Salvatore Fiori, di recentissima pubblicazione, “I Templari in Terra d’Otranto – Tracce e testimonianze nell’architettura del basso Salento”, Federico Capone Edizioni, 2010, e le medesime ricerche sono state oggetto di una relazione, intitolata “Il tenimento di Sant’Isidoro d’Otranto della casa templare di Lecce”, dello studioso Fiori, nel Convegno di Ricerche Templari, svoltosi a Cividate Camuno nel settembre del 2009, (“Atti XXVII).
Nella contrada San Sidero di Maglie, si deve correttamente individuare quel “tenimento”. La masseria San Sidero, ancora, è chiamata dai locali “lu Cunventu”, ed un giardino prospiciente “lu sciardinu de li monaci”, forse echi toponomastici della presenza dei monaci combattenti templari (!?)
Cavalieri templari
Si aggiunga che una seconda struttura masserizia nella zona di Masseria San Sidero, a poche decine di metri di distanza, conserva persino l’antico toponimo Sant’Isidoro, si tratta di una masseria, con annessa chiesetta dedicata ad un santo omonimo, Sant’Isidoro, oggi a rischio! La fonte scritta, da cui è stato tratto l’importante dato, risale al 1308; è un manoscritto della cancelleria angioina, un tempo conservato nei registri della Zecca di Napoli, di cui è pervenuta a noi una trascrizione, in cui si indica il più grande dei possedimenti dei Templari nel basso Salento col nome di “Tenimento di Sant’ Isidoro”, ubicato tra i feudi di Maglie (feodum Malle) e Melpignano (feodum Melpiniani). E la masseria di San Sidero, sorge proprio lungo la linea di confine tra i feudi di Maglie e Melpignano, come ben indicato da un cippo-menhir monolitico-parallelepipedo, infisso al suolo con coppella rituale scavata in testa e croci incise sui margini, divenuto “petra sparti-feudo”, come viene chiamato dai locali contadini, pietra segnacolo di confine, che si mostra ancora in prossimità della masseria! Tra i cultori di storia patria è circolata anche la notizia secondo cui il collegamento della contrada rurale magliese di Sant’Isidoro-San Sidero con l’Ordine religioso del Cavalieri Templari troverebbe conferma anche da uno studio di fonti antiche di cui pare abbia lasciato testimonianza scritta Luigi Maggiulli, un grande storico locale dell’ 800, originario della vicina Muro Leccese, che avrebbe parlato del passaggio tra i beni proprietari dei Templari, proprio di quella contrada, a seguito della donazione di un re Normanno! Il nome “Sidero” deriva poi proprio da “Isidoro”; nella vicina isola greca di Corfù (Kerkyra), ad esempio, una penisola è chiamata di Sant’Isidoro, ma localmente la corruzione locale del nome è Penisola di San “Sidero”.
“Isidoro” è poi un antico nome proprio di persona altamente evocativo, deriva dal greco e significa”dono di Iside”, da Isis, dea egiziana della fertilità, e da “doion”, dono.
La Masseria di San Sidero sorgeva lungo una importante via di transito, la “strada istmica”, probabilmente già messapica, che congiungeva Otranto a Gallipoli, passando per il feudo di Maglie; un territorio, quello magliese, ubicato al centro del basso Salento, quasi equidistante dalle coste orientali ed occidentali della penisola salentina, dal Canale d’Otranto e dal Golfo di Taranto, posto anche lungo l’altra importante antica arteria di comunicazione continentale, quella che da Lecce scendeva sin verso Leuca, ed il suo Santuario Mariano, metà di intensi pellegrinaggi, posto nell’estrema propaggine meridionale del Salento.
Il Salento era anche, per la sua posizione geografica e conformazione, uno degli avamposti più importanti per pellegrini e crociati, sulla via verso La Terra Santa, e l’Ordine dei Cavalieri del Tempio aveva tra i suoi principali scopi fondanti quello dell’assistenza e cura dei pellegrini lungo il loro pellegrinaggio, come quello della difesa dagli infedeli dei santi luoghi di Palestina! Per questa ubicazione strategica del feudo magliese lungo un crocevia di importanti arterie di comunicazione, percorse all’ora a piedi o a cavallo, nell’epoca delle crociate, grande fu l’importanza del tenimento di Sant’Isidoro, proprietà dell’ordine religioso dei Cavalieri Templari, ma non minore era la sua importanza per le rendite che forniva grazie ai suoi fertili campi in cui si producevano frumento ed orzo. A San Sidero probabilmente vi era una stazione di sosta e cambio cavalli per i viandanti.
L’importanza, nei secoli, di transito della strada, un tratturo con evidenti tracce di carrarecce che lambisce le due masserie di Sant’Isidoro e San Sidero è evidenziato da un’iscrizione settecentesca rivolta ancora ai viandanti posta in una epigrafe sulla porta d’ingresso della chiesetta di Sant’Isidoro (il cui corpo di fabbrica risale al ‘700). Fino a pochi anni fa vi si osservava ancora la grande tela del Santo con aratro e circondato dagli animali domestici. Nel tempo la tela, le pietre dell’altare barocco e la campana sono state trafugate. La chiesetta attende un’opera di urgente restauro-ricostruzione anche alla luce delle ricche documentazioni fotografiche di come si presentava in passato, prima degli atti vandalici, e che sono in possesso di tanti locali cultori di storia patria!
Davanti a masseria San Sidero, il cui corpo di fabbrica anteriore, dell’ ‘800, cela le strutture retrostanti ben più antiche, vi è un grande pozzo cisterna. Vicino Masseria Sant’Isidoro si osservano plurisecolari e mastodontici esemplari di Quercia spinosa e un grande albero di Bagolaro (Celtis australis), lungo i muri di cinta in pietra a secco. Lì tutte le stradine con le loro carraie in evidenza su roccia affiorate devono essere tutelate e non coperte dall’asfalto o distrutte-danneggiate dallo scavo di tracce per cavi e condotte! Le rocce affioranti nella contrada San Sidero ed in quelle prossime caratterizzate dalla presenza di decine di antiche tombe rettangolari scavate nella pietra. Alcune sono state scavate negli anni’70, del ‘900 e hanno fornito manufatti datati al VII sec. d. C. e riferiti a genti di cultura longobarda; una piccola enclave longobarda in un territorio dominato dalla cultura greco-bizantina!
Per un iniziale approfondimento sui Templari si consiglia la visione del seguente documentario
I Templari, monaci guerrieri, splendore e decadenza:
Oreste Caroppo (Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute)