Credo che a volte sia tutta una questione di chi viene prima, di ordine, di sequenza. Il format dei teen movie slasher copre ormai il 70% della produzione horror. Questo fa sì che possiamo apprezzare il primo, reggere il secondo, sopportare a fatica il terzo e poi via via non poterne più. Vedere San Valentino di Sangue con una mente fresca del genere può risultare "quasi" piacevole ma farlo dopo decine e decine di cloni e replicanti è diverso.
Eppure un minimo di originalità ce l'ha, non foss'altro per l'ambientazione, quello della miniera, e per la particolare tripla scansione temporale (massacro nella miniera- anni dopo si risveglia l'assassino- ancora 10 anni dopo tutto il resto del film). Un altro primato che San Valentino cerca affannosamente di raggiungere è senz'altro quello dei morti ammazzati, ma il record del primo Halloween di Rob Zombie (all'incirca una 40ina di accoppamenti) credo che non sia stato superato (dovrei ricontrollare con tanto di foglio e "x" da apporre per ogni morto).
Son talmente espliciti i dettagli splatter che ci troviamo forse davanti più a un torture porn che ad uno slasher, o forse meglio uno slasher di struttura narrativa vestito da torture porn. C'è un tal numero di massacri quasi da dimenticarsene: il massacro alla miniera dei titoli iniziali- il massacro all'ospedale (roba che neanche il peggio mostro di Resident Evil) - il massacro alla festa (oddio, con quella festa nella miniera mi sembrava di essere tornati dentro Catacombs, uno dei più squallidi horror di sempre) - il massacro al motel e tanti altri piccoli e "privati", tra cui quello al mitico babbo di John Locke in Lost. Tra l'altro l'arma del delitto è sempre il piccone, usato praticamente in 30 modi diversi come un novello Chef Tony che parla di Miracle Blade. E così tra morti che scompaiono (nel massacro alla festa c'erano decine di corpi in terra, spariti dopo 3 minuti) colpo di scena prevedibile dopo 21 minuti, gente che sopravvive ad una gigantesca esplosione avvenuta sotto i propri piedi, ragazze che si riparano dal mostro con la rete del letto e l'assassino invece di togliere la rete preferisce "picconare" a vuoto, arriviamo alla fine abbastanza divertiti, inomma, è un 5, ma non ci son venuti gli zebedei grossi come una palla da bowling.
Ah, tra l'altro la faccenda di San Valentino, dei cuori etc..., c'entra come il Nesquik sugli spaghetti. Mai provato? Io sì, a 9 anni. Se ancora me ne ricordo un motivo ci sarà.