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San valentino libresco

Creato il 12 febbraio 2012 da Letteratitudine

Il san Valentino libresco è uno degli appuntamenti annuali di Letteratitudine: un post dove, anno per anno, segnaleremo libri in tema con la cosiddetta festa degli innamorati (ma non solo).
Contestualmente ne approfitto per invitarvi a scrivere - tra i commenti - aneddoti sanvalentineschi… chissà quanti ne avrete da raccontare (veri o inventati che siano).
Forza, gente… buttatevi!

Infine… un paio di classiche domande letteratitudiniane.

Festeggerete la ricorrenza di San Valentino?

Cosa pensate della festa? Solo puro business, o c’è altro?

In questa occasione, regalerete libri? Se sì, quali?

Può anche essere un modo per rileggere le impressioni rilasciate negli anni precedenti e verificare se sono rimaste immutate oppure no…

In fondo al post, infine: la storia di San Valentino.

A voi!

Massimo Maugeri


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SAN VALENTINO LIBRESCO 2012

SAN VALENTINO LIBRESCO
Per quest’anno, vi propongo un classico della letteratura contemporanea: L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcìa Márquez. Avete mai letto questo libro? Ecco la scheda…

Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d’amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all’inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d’amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un’epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell’assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea.

(Massimo Maugeri)


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SAN VALENTINO LIBRESCO 2011

Il san Valentino libresco 2011 propone:

PARLARE CON LE ROSE di  Gian Paolo Bonani (Iacobelli)

Pensavate di regalare un mazzo di rose? Ecco una valida alernativa libresca…

Parlare con le rose
La rosa è, nell’universo dei fiori, il più perfetto esempio di “felice matematica fatta di armonia di figura, colore e profumo. Anselmo d’Aosta definisce la rosa “tenue, tenera, dolce, bella, lieve, fragrante e utile”. Questi sette attributi sono la fonte del rapimento estatico. È con questa padrona dei sensi che Gian Paolo Bonani ha parlato e continua a parlare oggi nel suo giardino di casa in Umbria (in realtà è l’area nord dell’antica Sabina) dove si sono acclimatati un migliaio di rosai. Da questo osservatorio, il giardiniere offre un panorama estremamente ricco illustrando la storia anche recentissima del fiore, osservandone l’evoluzione botanica nei diversi luoghi di ibridazione e produzione, analizzandone soprattutto le capacità di creare emozioni e di eccitare seduzioni. Non mancano nel volume indicazioni specifiche di cura e coltivazione della rosa, presentate in forma non schematica ma letteraria, con l’attenzione propria del coltivatore esperto. Le fotografie originali di Bruno Caserio fanno conoscere nel dettaglio una gamma insolita di rose, con l’apparizione di fiori mai visti in Italia e in Europa.

Come si parla a una rosa? Come reagisce lei? Perché non conosciamo i nomi dei maestri cinesi e persiani che hanno ibridato le più belle rose antiche? Perché Giuseppina Bonaparte si è circondata di rose? Perché i francesi nell’Ottocento hanno fatto della rosa un’industria? Perché gli inglesi importavano le rose dall’India? Perchè gli americani cambiano il nome alle rose? Perché la rosa è un fiore in via di estinzione? Ma soprattutto perché non si può parlare d’amore senza tirare in ballo la rosa? A tutte queste domande e a molto di più risponde l’autore che, attraverso dialoghi immaginari con le rose antiche e classiche, ci presenta ogni specie di rosa, a cui si rivolge con il linguaggio del giardiniere che parla alla sua pianta, incitandola a crescere bene. Il volume è illustrato dalle fotografie originali di Bruno Caserio che fanno conoscere nel dettaglio una gamma insolita di rose, con l’apparizione di fiori mai visti in Italia e in Europa.

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SAN VALENTINO LIBRESCO 2010

Il san Valentino libresco 2010 propone:

SAN VALENTINO LIBRESCO
Un’antologia per gli amanti della poesia, curata da Guido Davico Bonino: Le cento più belle poesie d’amore italiane. Da Dante a De André, antologia con illustrazioni d’arte (Interlinea, 2010). Da Beatrice che a Dante «tanto gentile e tanto onesta pare» agli amori dei poeti del Novecento. Non manca la malinconica Alda Merini («Ti ho detto addio dopo che ho spesa tutta / l’amarezza del grembo e l’ho posata / presso di te come una voce strana») e il De André di Amore che vieni amore che vai: «Quei giorni perduti a rincorrere il vento, / a chiederci un bacio e volerne altri cento, / un giorno qualunque li ricorderai, / amore che fuggi da me tornerai».

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Pablo Neruda - Poesie d’amore (Il Narratore, 2010) è un’antologia in forma di audiolibro delle più belle poesie che Pablo Neruda ha dedicato all’ Amore. Alcune delle liriche che compongono questa raccolta sono tratte da “Veinte poemas de amor y una canción desesperada”, altre da “Los versos del Capitán”, “Odas elementales”, “Nuevas odas elementales” e “Cien sonetos de amor”. L’amore che il poeta ci racconta è quello dolce e appassionato dei primi incontri, ma anche quello che fa male al cuore, l’amore disperato che annienta chi ama, l’amore finito di cui resta solo il ricordo. E proprio il ricordo è uno dei temi più cari all’autore che si rifugia nella nostalgia e nella malinconia, nell’incolmabile senso di mancanza e di vuoto che accompagna chi ha perso la persona amata. Le liriche spaziano dall’esuberante sensualità dei versi con cui il poeta descrive il corpo dell’amata, il suo aroma e il suo sorriso, alla malinconica e struggente tristezza di quelli dedicati all’amore perduto. Le poesie sono lette da Alberto Rossatti sulle note della chitarra di Giovanni Cenci. Qui, un piccolo assaggio …

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SAN VALENTINO LIBRESCO 2009

SAN VALENTINO LIBRESCO
Torna San Valentino, e io vi segnalo un paio di libri… in tema. Libri che si aggiungono ai due proposti l’anno scorso: L’alfabeto dell’amore - Bur - di Luigi La Rosa e Coppie diaboliche - Olympia - di Gordiano Lupi e Sabina Marchesi.
I libri sanvalentineschi di quest’anno sono: Ho capito che ti amo (Einaudi) ed Eros e Amore (Arpanet).
Ho capito che ti amo è una raccolta di diciannove racconti d’amore firmate - tra gli altri - da Mark Twain, Gabriele D’Annunzio, Hermann Hesse, Henry James, Edith Wharton, Katherine Mansfield, Alice Munro.

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Eros e amore è un doppio libro (o meglio, un libro double-face… con doppia copertina) che offre racconti erotici e poesie d’amore. Invito la editor Arpanet, Carlotta Vissani, e gli autori - tra cui la scrittrice e poetessa Gabriella Rossitto - a discuterne qui.

Massimo Maugeri

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SAN VALENTINO LIBRESCO 2008

SAN VALENTINO LIBRESCO
“L’ALFABETO DELL’AMORE”, antologia a cura di Luigi La Rosa, Bur, 2008, euro 5

recensione di Simona Lo Iacono

Notti dilavate da un ricordo. Che scorrono piano, con ondeggianze di veliero. Notti di sudore caldo e affossamenti in cuscini di piume. Notti che non passano .

Sono le notti degli amanti. Di quelli che si trovano. Di quelli che si lasciano. Di quelli distanti o colpevoli, che farfugliano promesse che non manterranno. Notti di attese, anche. Di chi non farà ritorno. In cui l’amore c’interroga – s’interroga – senza trovare risposta.

Un libro che contenga tutte queste notti è il sogno di ogni poeta. E, forse, potrebbe dipanarsi solo raccontando le notti di ognuno, le infinite ore di pienezza e desiderio, di baci scambiati o solo vagheggiati. E dirle seguendo un immaginario solco, un susseguirsi di lettere e vocali sillabate a fiato pieno, dando a ogni suono dell’alfabeto un nome, una storia.

E’ quanto fa Luigi La Rosa curando “L’alfabeto dell’amore” (BUR, le pillole).Un intreccio di voci che rimandano ad altre, frammenti di racconti o versi per narrare le notti di ciascun poeta. Per compiere un viaggio nel laccio che potentemente ci lega all’altro o che dell’altro ci fa smarrire l’ombra.

Luigi La Rosa trama un ordito di serrati nodi, intreccia a ogni lettera una parola, e ad ogni parola un racconto. “A” come attesa, “b” come ballo , “c” come caffè e di seguito le assonanze più ardite: “g” come grammofono, ”i” come Icaro, “z” come zampogna. E se l’attesa è quella di Madame Bovary che allestisce preparativi per accogliere l’amante, il bagno è quello di Elena di Troia che decanta i piaceri dell’acqua alla cugina. Se poi il caffè è quello in cui Annemarie Schwarzenbach dipinge una scena di seduzione, il grammofono è quello che spande toni di valzer sotto la nevicata che sorprende Norma e la Medusa nel romanzo di Melania Mazzucco.

Ritorni, mancanze, gelosie e spasmi del cuore. Un libro per celebrare l’incompiutezza dell’unione o l’esilio di anime in ricerca, l’alito incatenante di un bacio o le moviture lente dell’amplesso.

La scrittura si fa essa stessa desiderio inappagato, ferita da cui zampilla il canto. Cuce laddove l’amante ha sferrato un tiro mancino. Freme d’urgenze. Domanda, indaga, ma non trova risposta.

E non stupisce che Aristofane e Ovidio s’interroghino al pari di noi. Che attribuiscano all’amore forma d’uccello o di felino, che cerchino di dargli un corpo che lo ingabbi nella presa e lo renda comprensibile.

Nessuno, neanche i loro dèi, hanno saputo definirlo. Forse perché il suo mistero sta nell’intero intreccio. Nell’insieme dei ritorni, delle mancanze, delle gelosie e degli spasmi. In tutto ciò che il cuore umano può contenere: sfarinarsi di speranze e arrochirsi di voglie.

L’amore è tutto. Perché ci somiglia.

Simona Lo Iacono

Altre pubblicazioni curate da Luigi La Rosa per la Bur: Pensieri erotici e Pensieri di Natale

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SAN VALENTINO LIBRESCO
“COPPIE DIABOLICHE”, di Gordiano Lupi e Sabina Marchesi, Editoriale Olympia, 2008, euro 16,50

Dal delitto di Marostica al giallo di Omegna, passando per gli omicidi politici di Fioravanti e Mambro e per le banditesche e assassine imprese di Bonnie e Clyde: “Coppie diaboliche” è uno schedario di omicidi caratterizzati da una stretta collaborazione tra individui uniti da un legame passionale non estraneo alla morbosità. Questo legame passionale non è sempre amoroso; non mancano, nella galleria, fratelli, sorelle, padri e figli: talvolta non estranei all’incesto. Scritto con piglio cronachistico da Gordiano Lupi (già autore di “Serial killer italiani”, strutturato sempre come schedario tematico accompagnato da un’introduzione analitica) e dalla scrittrice e criminologa Sabina Marchesi, “Coppie diaboliche” propone opprimenti e angoscianti interrogativi a proposito del lato oscuro degli esseri umani: Lupi e Marchesi ricordano che siamo tutti potenziali assassini, e che la differenza tra noi e chi delinque e uccide è che il filtro della coscienza, dell’educazione e delle leggi in noi non è venuto meno, non s’è sgretolato; fattori scatenanti potevano e possono esseri vari e imprevedibili, disastrose fatalità o episodi di violenza, crolli psicologici e disordini emotivi. Il contesto e la casualità degli eventi vanno a incidere significativamente, in altre parole, su sensibilità a volte già gravate da terribili sofferenze vissute nell’infanzia, o caratterizzate da complesse dinamiche di interazione sociale o di affermazione individuale.

La loro inchiesta – circoscritta al Novecento e ai primi anni del Duemila, in Occidente – testimonia che non esistono elementi dominanti né fattori preponderanti nel determinare l’innesco di questi fatti delittuosi; possono esserne protagonisti individui borghesi o popolani, formidabili poliglotti o appena alfabetizzati, cittadini di una metropoli come di una provincia; protestanti, cattolici o ebrei; al limite l’atteggiamento ricorrente è la freddezza e l’assenza di rimorso, almeno nell’elemento incube della coppia. Nemmeno la ribellione o l’egocentrismo sembrano essere elementi nucleari o fondanti; sono atteggiamenti o approcci rappresentativi ma non esclusivi.

La coppia omicida si forma, tendenzialmente, per tratti complementari; c’è un elemento incube – di norma l’esecutore degli omicidi – e un elemento succube, soggiogato e sedotto; aiutante e di rado materialmente assassino. La coppia vive una sensazione di invulnerabilità, non estranea – nei soggetti più consapevoli, e nei casi di chiara premeditazione – al delirio di onnipotenza.

Uno dei punti di forza dell’opera sta nella capacità di integrare nelle schede reminiscenze cinematografiche o letterarie; non è difficile riconoscere la cifra stilistica lupiana in diversi frangenti, in questo senso (cfr. collegamenti ipertestuali alle recensioni dell’opera omnia, in appendice). Queste integrazioni dimostrano come la sensibilità estetica di diversi artisti ha cercato di illustrare senso e significati di eventi altrimenti indecifrabili, se non come atroci e improvvise esplosioni di lombrosiana pazzia; l’impresa non è evidenziarne le attenuanti, ma i fattori scatenanti: l’intelligenza non sta nella descrizione degli effetti e dei dettagli sanguinolenti, ma nella ricerca delle cause e nello studio dei contesti. Sarebbe rassicurante se da un’analisi come questa emergessero ripetizioni e costanti, magari a distanza di nazioni e di generazioni; purtroppo non è così e l’unica percezione comune e condivisa è quella di mortiferi, animaleschi inneschi che traviano esistenze altrimenti estranee all’esercizio della violenza.

Rischiamo la vita in strada e nel posto di lavoro, noi italiani contemporanei; l’assassino seriale è la strada, l’assassino seriale è la fabbrica. I numeri sono ben diversi e le dinamiche decisamente più atroci. Paradossalmente, sono meno imprevedibili. Non dobbiamo dimenticare che il differente impatto mediatico degli omicidi seriali rispetto alle “disgrazie” sul posto di lavoro o nelle strade inficia e altera le nostre percezioni di ciò che è realmente pericoloso, e di quel che andrebbe seriamente denunciato e combattuto. Questo libro – questo tipo di ricerca, intendo – potrebbe rivelarsi decisivo se accompagnato da un’opportuna e ulteriore serie di ricerche sociologiche e psicologiche: vostra figlia, ormai dovreste sospettarlo, non è Erika da Novi Ligure e voi rischiate di crepare molte decine di migliaia di volte più facilmente al volante che per le coltellate di un’adolescente viziata, dissociata e ribelle – con la complicità del suo succube fidanzatino. Ma su quel volante non si scriveranno inchieste.
Io le aspetto. Complete, come questa.

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LA STORIA DI SAN VALENTINO

Tempo fa ebbi modo di discutere con un mio amico della festa di San Valentino.

A un certo punto gli domandai: “Lo sai perché il giorno di San Valentino coincide con la festa degli innamorati?”

Non rispose subito. Rimase soprappensiero per qualche istante.

Poi disse: “C’entra in qualche modo Rodolfo Valentino?”

Sembra strano, ma molti celebrano la festa degli innamorati senza aver la più pallida idea delle sue origini.

Chi è San Valentino?

Riporto di seguito alcuni stralci di fonte wikipedia (trovate l’articolo completo qui).

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Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 273) è stato un vescovo e martire cristiano italiano. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e successivamente dalla Chiesa anglicana: è considerato patrono degli innamorati e della città di Terni. Sue reliquie, si trovano in Sardegna presso la chiesa di Ozieri, in Umbria a Terni, suo paese d’origine, presso la Basilica di San Valentino e a Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, presso il Convento dei Cappuccini.

Fu convertito al cristianesimo ed ordinato vescovo da San Feliciano di Foligno nel 197.


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