SANCTUARY – The year the sun died (Century Media)

Creato il 10 dicembre 2014 da Cicciorusso

Mi sono approcciato al disco di reunion della band di Warrel Dane, autori negli anni ’80 di due album straordinari quali Refuge denied (il mio preferito) e Into the mirror black, con tutto lo scetticismo possibile. Considerando che trovo pochi gruppi più inutili dei Nevermore, potrete immaginare il mio stato d’animo. Ma, d’altronde, i colleghi di redazione sostengono sia meglio che di ‘sto lavoro mi occupi io e va pure scritta una recensione sui Sanctuary che ritornano in studio a 25 anni dal precedente full.

Si parte male già dalla prima traccia: Arise and Purify non è proprio nulla di che. Ci sta pure il ritornello alla Alice in Chains che, chiariamolo, sono una delle band della mia vita. Questi, però, sono i Sanctuary che, pur provenienti da Seattle, sono sempre stati agli antipodi rispetto a certe sonorità, non c’è bisogno che ve lo dica. Si riprendono discretamente con la successiva Let the Serpent Follow Me, più classicamente nel loro stile. Potente e quadrata, anche se Warrel Dane non è più lo stesso dei primi due gloriosi dischi. Troppi anni di Nevermore hanno fatto i loro danni, ahimé. Exitium ripropone ancora ‘ste voci pulite pulite nel ritornello al limite dell’alternativo andante. Non un gran pezzo. Il resto prosegue più o meno sul medesimo stile e, a parte qualche sporadico episodio qua e là (la discreta semi-ballad I Am Low e il singolo Frozen, con il suo bel ritornello piacione che fa capolino tra le linee di doppia cassa e le strutture ritmiche tipiche di un genere, il power metal americano, di cui loro, i concittadini Metal Church e i Vicious Rumors furono forse i più osannati interpreti durante la decade degli yuppies), è davvero difficile trovare questo comeback interessante. Nessuna canzone che sia una davvero degna di nota.

Compratelo pure se vi piacciono i Nevermore e questo tipo di metal acchiappone ma chi si aspetta delle sonorità più genuine è meglio che stia alla larga. Se questo è il risultato finale, potevano anche non riesumarli, i Sanctuary. Il lato positivo è che comunque andranno in tour e avrò occasione di vederli dal vivo con gli Overkill nel 2015. Attendiamo, quindi, sperando che limitino il più possibile la promozione di The year the sun died e ci regalino le perle storiche. Ammesso che Warrel Dane ce la faccia ancora a reggere classici come Die for my sins o Sanctuary. Mah…



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