Sandro Ruotolo, giornalista della trasmissione “Servizio Pubblico” de La7 e stretto collaboratore di Michele Santoro, è stato minacciato di morte dal capo clan dei casalesi Michele Zagaria che in carcere avrebbe pronunciato parole intimidatorie proprio contro il giornalista: “‘O vogl’ squartato viv'”.
Il tutto è nato dopo un reportage di Servizio Pubblico nel quale è andata in onda un’intervista di Ruotolo e Carmine Schiavone per la questione della Terra dei Fuochi: “Ci sono tracce recenti di rapporti tra Zagaria, quando era latitante, e i servizi segreti. Ma parliamo degli anni Duemila [..]”
E’ proprio per questo motivo che, come ha comunicato Il Mattino, Sandro Ruotolo è stato messo sotto la protezione di una scorta.
Tanti sono i messaggi di solidarietà per il noto giornalista che sono stati pubblicati in rete anche da senatori e deputati: “La camorra è più che mai attiva e vuole colpire le persone che denunciano la sua attività, un copione vecchio e che conosco bene”, “La forza dello Stato si misura anche sulla base della sua capacità di proteggere chi è impegnato in prima linea non solo nelle indagini, ma anche chi ha denunciato e denuncia pubblicamente i crimini e l’illegalità. La scorta è una misura difensiva; in Campania, soprattutto nella Terra dei Fuochi, è forse ora di fare qualcosa di più contro Zagaria e gli altri clan” e ancora “Vicini a Sandro Ruotolo, da sempre impegnato in prima linea nelle inchieste più difficili. Con lui sempre più determinati contro i poteri criminali”, “Ci affidiamo alla competenza delle forze dell’ordine affinché venga salvaguardata anche in questo caso nel nostro Paese la libertà di cronaca e di inchiesta contro chi opera per inquinare la nostra democrazia”, “Solidale con Sandro Ruotolo, grande giornalista minacciato dalla camorra. Caro Sandro, questi bastardi non fermeranno mai il tuo coraggio“.