Sangue dal naso

Creato il 07 ottobre 2011 da Malacarne_nonconunlamento

Teatro delle Condizioni Avverse vi invita allo spettacolo:

SANGUE DAL NASO
[scuola diaz - genova 2001]

di e con: Andrea Maurizi
luci e audio: Manuela Fioravanti

“Sognai talmente forte, che mi uscì il sangue dal naso”
[Fabrizio De Andrè, Fiume Sand Creek]

TEATRO CIVILE
di e con: Andrea Maurizi
luci e audio: Valentina Piazza
Tratto dal libro “Genova nome per nome” di Carlo Gubitosa
Vengono utilizzate registrazioni originali di Radio GAP, Radio AUT, Radio Alice e Radio Popolare.

Insieme allo spettacolo:
MOSTRA FOTOGRAFICA “Genova 20 – 21 luglio 2001″ di Valentino Griscioli
http://www.valentinogriscioli.com/

IL TESTO
Un viaggio dettagliato, una narrazione serrata, grottesca e molto ben documentata dei fatti del luglio 2001. Fatti talmente tragici e irrisolvibili da sembrare quasi comici.
IL TEMPO
La narrazione dei fatti parte da lunedì 16 luglio 2001 e termina domenica 22 luglio 2001, con particolare attenzione alle giornate di venerdì e sabato. Lo spettacolo è volutamente aggiornato al 2004, perché crediamo che la verità su Genova non debba essere cercata nell’esito dei processi ma sia una visione personale, una ricerca individuale.
PERSONAGGI E ATTORI
Andrea Maurizi veste i panni di numerosi personaggi che sono stati protagonisti di quelle giornate del luglio 2001 a Genova.
Il filo conduttore principale è una caricatura del commissario Montalbano, che indaga sulle vicende di Genova con l’ausilio di numerosi peluche, ognuno dei quali impersona un politico, un poliziotto, un perito… Perché il commissario Montalbano? Perché per molti anni è stato l’unico rappresentante delle forze dell’ordine che si è detto scandalizzato per quello che è successo al G8 di Genova (in “Il giro di boa”, di Andrea Camilleri). Per ricordare alla fine dello spettacolo, però, che Montalbano è un poliziotto che non esiste.
I personaggi scelti sono soprattutto figure legate al potere, al mantenimento dell’ordine e alle perizie.
Senza giudicarli mostra le loro idee e le loro convinzioni, mettendole a confronto e svelandone le contraddizioni e i misteri trovando, forzatamente, sempre una giustificazione plausibile a tutto, fino al punto di essere comico, o grottesco, agli occhi degli spettatori.
La narrazione si intreccia ai ricordi personali dell’attore stesso e al percorso che l’ha spinto a creare questo spettacolo: gli amici tornati da Genova, il primo incontro casuale con Heidi Giuliani…
Lo spettacolo vuole svelare le differenze tra quello che la gente comune sa e quello che le vittime delle violenze raccontano, usando paradossalmente solo le parole contraddittorie del potere e i ragionamenti dell’attore stesso.
Non siamo gli scopritori della verità su Genova, ma vogliamo mettere lo spettatore nella condizione di chiedersi: “che cosa è falso di quel che mi hanno detto?”.
Per facilitare gli spettatori, ogni persona di cui si parla all’interno dello spettacolo ha un pelouche che lo rappresenta.
MUSICHE
Le musiche usate sono di De Andrè, di Capossela e di De Gregori.
Vengono utilizzate anche registrazioni di Radio GAP, Radio AUT, Radio Alice e Radio Popolare.


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