«Ma la parola giorno non evocò niente in me. Niente che somigliasse al giorno. I miei occhi si stavano svuotando di tutte le cose viste. E pensai che sarebbero rimaste le parole con il loro ritmo ma non i paesaggi, non i colori né i visi, non gli occhi neri di Ignacio in cui avevo visto il riflesso di un amore a volte diffidente, cupo, aspro, ma soprattutto un amore aperto, in attesa di qualcosa, pieno di miraggi che il cruciverba definiva allucinazioni»
Tra le paure più grandi che ho legate a una malattia o comunque a una condizione fisica, credo che perdere la vista occupi uno dei primi posti. Non poter più fare la maggior parte delle cose che prima facevi, quelle belle e quelle brutte. Muoversi alla cieca in un mondo che è sempre più caotico e confuso. Dover fare affidamento quasi totale sugli altri e provare l’inevitabile sensazione di essere un peso, per quanto l’altro si sforzi di farti capire che non lo sei. Devo essere sincera, non so cosa farei se mi succedesse. E provo grande, grandissima ammirazione per quelle persone che, nonostante la mancanza della vista, comunque non si sono fermate.
Sangue negli occhi di Lina Meruane, pubblicato da laNuovafrontiera con la traduzione di Luca Mariotti, racconta la storia di una donna, Lina stessa, a cui una sera esplode una vena in un occhio e ne perde l’uso. Sapeva da sempre che sarebbe potuto succedere, anche se ha sempre sperato non succedesse. O almeno non adesso, mentre sta scrivendo un libro che ora non riesce più a vedere, mentre sta andando a vivere in una casa nuova con Ignacio e vederci, per lei, sarebbe più importante che mai. E invece il medico le dice che quello che hanno sempre temuto è successo. E ora, prima di poter valutare come procedere, dovrà aspettare un mese. Forse il sangue dall’occhio se ne andrà da solo. Forse l’altro, già debole, riuscirà comunque ad abituarsi e compensare. Lina cerca di allontanarsi da Ignacio, di non intrappolarlo in quella gabbia scura che sta intrappolando anche lei. Fugge in Cile dai suoi genitori, due medici stakanovisti che sembrano non accettare la decisione della figlia, ma poi Ignacio arriva anche lì e insieme decidono di tornare a casa e di provare ad affrontare quel che sarà, per quanto difficile e doloroso.
Sangue negli occhi è un libro incredibile, sia per la storia raccontata, sia soprattutto per lo stile. La prima persona, le frasi sospese, i pensieri messi così profondamente su carta riescono a trasmettere perfettamente tutta l’angoscia e tutta la voglia di vedere, di non arrendersi di Lina. Sembra quasi un diario, in cui si legge l’inizio della malattia e poi i progressi, i momenti di speranza e quelli, inevitabili, di sconforto e di esasperazione, in cui la donna non fa sconti a nessuno, nemmeno a se stessa.E poi c’è quel finale che.
Come vi dicevo prima, non so davvero che cosa farei se un giorno non potessi più vedere. Non so cosa vorrei che facesse chi mi sta accanto. Solo quelle cose che finché non lo vivi non le puoi sapere, per quanto tu preparato possa essere.Sangue negli occhi di Lina Meruane dà un assaggio di quello che potrebbe essere. Un assaggio triste, crudo, doloroso. E bellissimo.
Titolo: Sangue negli occhiAutore: Lina MeruaneTraduttore: Luca MariottiPagine: 160Editore: la Nuova frontieraPrezzo di copertina: 16,00€Acquista su Amazon:formato brossura: Sangue negli occhiformato ebook: Sangue negli occhi (Liberamente)