Oggi, in Pakistan, i terroristi dell’organizzazione fondamentalista islamica Tehrik-
Gli attentati di oggi sono stati compiuti nel giorno che dovrebbe essere dedicato alla preghiera per ogni musulmano, il giorno più santo, il venerdì.
Domando: e questi talebani sarebbero “servitori di Dio”?
Oggi, in India, gruppi di terroristi maoisti del movimento naxalita (così chiamato
Hanno sabotato i binari di un treno passeggeri, che è deragliato e si è scontrato contro un treno merci. Risultato: un’orrenda carneficina (The Times of India parla di 100 morti). Gli obiettivi politici dei Naxaliti sono Sonia Gandhi e il suo governo, considerati “complici delle multinazionali” nello sfruttamento delle popolazioni rurali e tribali (gli adivasi, cioè gli aborigeni dell’India). I naxaliti colpiscono in una parte dell’India ormai nota come “corridoio rosso” e che comprende sopratutto zone del Bengala, del Jharkhand, dell’Orissa e del Chhattisgarh fino all’Andhra Pradesh, reclutando contadini spossessati di tutto. Spossessati, in effetti, dalle multinazionali, che puntano ad appropriarsi dei loro terreni per sfruttarne le risorse minerarie. Molte organizzazioni indiane e internazionali, come Survival International, difendono i diritti degli adivasi con mezzi legali e nonviolenti. I naxaliti invece si impongono con il terrore delle armi su chiunque si opponga loro, in primis i contadini stessi.
L’ attentato di oggi è stato compiuto contro inermi civili che avevano come unica colpa quella di viaggiare in treno.
Domando: e questi maoisti sarebbero “servitori del popolo”?
I talebani e i naxaliti appartengono alla categoria dei “puri e duri”. E come tutti i “puri e duri” disprezzano la vita. Odiano la propria e quella altrui.
A tutti i “puri e duri” mi sento di dedicare queste parole del Mahatma Gandhi:
«Non voglio che la mia casa venga cinta dai muri e tappata nelle finestre. Voglio che le culture di tutte le terre si spargano liberamente nella mia casa. Ma rifiuto di essere sopraffatto da una sola di esse».