Le notizie riguardanti i vari avvisi di garanzia inviati a medici del Santa Maria della Misericordia dell’azienda ospedale di Perugia hanno colpito dolorosamente l’opinione pubblica. Ci si chiede come mai tanti professionisti siano incappati in problemi legali.
Notizie di corridoio fanno supporre che tutti i sanitari interessati abbiano comunque fatto il loro dovere ma spetta alla magistratura fare piena luce sui fatti sperando che si agisca in fretta senza sacrificare inutilmente carriere e competenze.
Ma indagando sull’atmosfera che si respira dentro le mura di quello che ancora molti chiamano “il Silvestrini” ci si accorge di una cappa cupa che pervade gli operatori sanitari di tutti i ranghi (medici infermieri tecnici etc). Ci sono alcuni aspetti che colpiscono l’ignaro cronista: a) il numero di barelle (per carità, si chiamano letti aggiunti) che occupano interi corridoi; b) lo scarsissimo peso che occupa la professionalità nel lavoro quotidiano.
E di questo, per ora, vogliamo parlare un po’ più approfonditamente . La professionalità e’ fondamentale e viene considerata universalmente la migliore arma non solo per avere i risultati migliori ma anche per ridurre i costi. Come ci si prende cura della professionalità dei sanitari? In generale o ci sono dei corsi, interni od esterni che siano (molti la chiamano formazione), oppure si ricorre allo studio e alla consultazione di libri, riviste e supporti per migliorare il proprio sapere.
Ma proprio l’azienda Ospedale di Perugia ha ritenuto bene di disdire tutti gli abbonamenti di riviste e libri che erano di aiuto a chi si doveva aggiornare e a chi voleva anche evitare errori ed essere preparato in maniera adeguata. Non solo, anche il famoso libro UpToDate, utilizzato per l’aggiornamento da milioni di medici in tutto il mondo e che era stato fornito in abbonamento grazie alla Dott.ssa Calabro, ora e’ stato tolto. Insomma un dubbio su farmaci, tecniche diagnostiche, malattie e sul trattamento più indicato ora rimane un dubbio per i sanitari dell’azienda ospedale di Perugia.. Chi sa e si ricorda allora va tutto bene oppure niente, meglio che non leggi o studi tanto se sbagli il magistrato chiama il medico e non certo i vertici aziendali che si dimostrano così tanto restii da investire sulla conoscenza e sull’aggiornamento.
Rimane da chiedersi come mai ci si vanti di tanta “eccellenza”, almeno a parole. Lo staff dirigenziale medico ha pochissimi lavori pubblicati sul sito di eccellenza della inglese Medlab, ed e’ forse per questo che non capiscono l’importanza dell’aggiornamento. La risposta e’ che ci deve pensare l’Università… In effetti anche l’Università è carente e non si capisce perché i medici ospedalieri non possano accedere alle riviste universitarie (almeno a quelle poche ancora rimaste visto che anche le più prestigiose riviste mediche, come Lance e New England Journal of Medicine, non sono più consultabili), ma ne’ l’assessorato ne’ le varie aziende ospedaliere hanno mai affrontato il problema. Affermare che le riviste servono solo agli universitari per la ricerca vuol dire non aver mai trattato un malato ne’ sapere come si fa! Le terapie sono sempre più articolate, i farmaci hanno innumerevoli effetti negativi, le diagnosi sono sempre più complesse e poco si capisce perché vengono negati, e solo per motivi economici, riviste scientifiche o un libro consultabile sempre, in qualunque momento da qualunque sede ospedaliera a chi lavora spesso da solo, con decine di pazienti a suo carico e senza alcuna risorsa da consultare in caso di dubbio.
Forse, chi conosce poco, pensa che sapere poco basti, forse fare carriera con raccomandazioni e spinte e conoscenze viene considerato il sistema migliore, tuttavia noi crediamo che almeno la salute e l’integrità dei pazienti vada salvaguardata e che si debba correre ai ripari fornendo ai medici strumenti adeguati di consultazione ed aggiornamento.
Il sistema bibliotecario dell’Emilia Romagna, e non solo, fornisce a tutti i medici della regione l’accesso a riviste e libri in modo da potersi aggiornare al momento giusto e soprattutto al bisogno. La Presidente Marini, che ha anche l’interim alla Sanità a cui spetta la garanzia dell’assistenza medica, e/o i sindaci che spesso tanto protestano per la chiusura di ospedali inutili e dannosi, si attivino; oltre a tante sagre forse e’ il momento di pensare ad un sistema di aggiornamento regionale che copra i sanitari di tutta la regione! Forse la salute dei propri cittadini serve solo per slogan o per organizzare incontri inutili? Per salvaguardare la salute dei propri cittadini bisogna chiamare, al bisogno, medici da fuori regione che forse, loro si, hanno la possibilità di aggiornarsi?
Carla Spagnoli
Presidente onorario del Movimento per Perugia