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Sanità. Arru: “Nessun caso di blue tongue nel 2015”

Creato il 24 settembre 2015 da Alessandro Zorco @alessandrozorco

Nessun focolaio, nessun capo morto e nessun capo malato di blue tongue si è avuto in Sardegna, nel 2015, secondo i dati aggiornati al 23 settembre. Sono state oltre 3 milioni le vaccinazioni sugli ovini, più di 100 mila quelle sui bovini, con una copertura immunitaria dell'80% e una spesa di 2 milioni di euro. Lo scorso anno i focolai di Blue tongue erano stati 5 e 13 gli ovini morti; situazione decisamente diversa, invece, nel 2013, quando si sono registrati 5777 focolai e 113.769 capi morti.

La blue tongue non è ancora eradicata

" Il rischio di malattia - afferma l'assessore della Sanità della Regione Sardegna, Luigi Arru - è in costante diminuzione per gli allevamenti ovini della Sardegna, ma non possiamo ancora dire di aver vinto questa battaglia. Esistono, infatti, delle aree critiche dove non si è ancora vaccinato. Pertanto continuare a vaccinare è importante, non solo nell'interesse del singolo allevatore, ma per la difesa dell'intero patrimonio zootecnico regionale. Più è alto il numero di animali vaccinati, minore sarà la circolazione virale e dunque il rischio di malattia ".

Sanità. Arru: “Nessun caso di blue tongue nel 2015”

" Il vaccino utilizzato è spento, con virus inattivato, efficace e sicuro, che può essere utilizzato anche in gravidanza, perché non provoca aborti, ma immunizza le madri, che successivamente trasmetteranno l'immunità agli agnelli ".

" Per quanto riguarda la profilassi diretta, sono state poste in essere numerose azioni di igiene zootecnica per la lotta all'insetto vettore (documentate dalla Associazione regionale allevatori), che contribuiscono a contrastare la possibilità d'insorgere della malattia ".

" Nel 2013 - spiega ancora Arru - i danni causati dall'epidemia sono costati alla Regione 28 milioni di euro. Nel 2014 e quest'anno abbiamo, di fatto, risparmiato 26 milioni, che possono essere utilizzati per fare fronte a tante richieste di carattere sociale. Questo risultato - conclude - è stato possibile solo grazie alla collaborazione di tutti: allevatori, associazioni di categoria, veterinari e istituzioni. Finalmente sono state messe da parte diffidenze e contrapposizioni, lavorando nell'interesse generale ".


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