Un progetto dopo l’altro e la vita se ne va… già, molti di noi non avranno mai il piacere o la disgrazia, di usufruire di un ospedale nuovo, funzionale, silenzioso. Il referendum, non raggiungendo il quorum, ha bocciato l’ipotesi e così ora ci troviamo con un progetto di ampliamento già superato da uno nuovo che lo stravolge completamente: si ritorna al 1942. Quello che è stato costruito negli anni verrà raso al suolo per dare spazio a due nuove costruzioni. Rimarrà in piedi il corpo storico, lì i pazienti assisteranno in diretta alle demolizioni. Provate a immaginare lo scenario di ruspe, escavatori, gru… compreso di acustica: l’inferno di Dante risulterà una barzelletta. Il motivo per cui la Giunta regionale aveva respinto l’idea di un ospedale nuovo fuori dalla città era economico: perché sprecare soldi quando già ne sono stati versati in ristrutturazioni? Oggi questa tesi non sta più in piedi, come giustificheranno la nuova scelta i nostri amministratori?