Sanità, la Regione taglia i fondi e spreca le parole. Due ambulatori e un Cup sono chiamati “cittadella sanitaria”. Rifondazione smaschera la direttora Simona Mariani

Creato il 06 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Tagliano i fondi ma sprecano parole. Due ambulatori e un Cup diventano una “cittadella sanitaria” all’ex Inam di Cremona, mentre a Soresina un piccolo centro di servizi sanitari ambulatoriali viene chiamato “Ospedale” anche se non tratta pazienti acuti. E’ il nuovo stile della sanità lombardia. Belle parole, scarsi contenuti. E le tasse però aumentano. Ecco il comunicato di Celestina Villa, ex consigliere comunale e ora componente della segreteria cittadina di Rifondazione:

Definire “cittadella sanitaria”  gli ambulatori di Oculistica e Cardiologia, il Centro Prelievi ed il Centro Unico di Prenotazione (CUP) in via Dante 104 – b che prima trovavano ampia e comoda sede nell’ex INAM –  è mancare assolutamente di senso della realtà, ma ragionare molto in termini  ragionieristici.

Quella che è stata presentata con tanta enfasi e soddisfazione dalla Direttora  Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cremona non è altro, come sempre abbiamo affermato, che un’operazione meramente economica che punta a “risparmiare” soldi in cambio della riduzione di  servizi essenziali, come  le prestazioni mediche e sanitarie.

Costringere i cittadini a vagare per la città per recarsi nelle diverse e sparse sedi della malconcia sanità cremonese, per la nostra Direttora Generale è credere “..nella continuità tra ospedale e territorio”. Certo, chi è giovane e sano può anche percorrere l’intero territorio cittadino per farsi visitare o sottoporsi a delle cure, ma per chi giovane non lo è più e magari non ha alcun famigliare che possa accompagnarlo, curarsi  diventa un’impresa impossibile e costosa,  però può servire a far raggiungere alla nostra Direttora il risparmio forse di 240 mila euro all’anno. E’ per questo che paghiamo le tasse anche alla Regione Lombardia!!  Perché anziché fornirci migliori e più efficienti servizi, li riduca e con molto “buon senso” li dissemini qua e là per Cremona, incentivando il turismo locale visto che la nostra Amministrazione Comunale da sola non è in grado di farlo.

E cosa pensano o dicono i medici che non hanno avuto la fortuna di vedere insediata nelle vicinanze dei loro studi una cittadella sanitaria che possa favorire anche i loro assistiti?

Però ci consola pensare, come commenta il presidente del Centro tutela dei diritti del malato Tiziano Percudani,   che “l’ambiente è ben curato ed organizzato e sarà efficace per i cittadini”.

Chissà dove vanno a finire i risparmi, qualcuno ce lo farà mai sapere?

Celestina Villa

( segreteria cittadina di Rifondazione Comunista)

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