L’attuale modello di sistema pubblico non sempre è conveniente rispetto a quello privato
Secondo un'inchiesta dell'associazione dei consumatori Altroconsumo, l’attuale modello di sistema pubblico non sempre è conveniente rispetto a quello privato che, quindi, sempre più spesso viene scelto dai cittadini. Secondo il Censis, questa scelta deriva dalle attese troppo lunghe per fare visite ed esami in ospedali e Asl.
L'inchiesta di Altroconsumo ha riguardato otto città: Palermo, Bari, Napoli, Roma, Firenze, Padova, Milano e Torino. L'associazione ha contattato, lo scorso settembre, sia i centralini delle principali strutture pubbliche, sia 169 centri privati, fra cliniche e poliambulatori misti, ovvero convenzionati con il Servizio sanitario nazionale.
“A fronte di tempi di attesa contenuti (in media, solo qualche giorno) - spiega Altroconsumo - che distinguono nettamente il servizio privato da quello pubblico, sul piano delle tariffe la sanità privata a volte compete con il ticket”.
“La realtà ospedaliera negli ultimi anni ha subito profondi cambiamenti, nel bene e nel male. È bene – spiega Altroconsumo - quando ai cittadini-pazienti si offrono nuove strade per curarsi, e in questo senso l’apertura ai liberi professionisti all’interno degli ospedali è una logica sostenibile; è un male, invece, se curarsi diventa sempre più caro, compreso il servizio pubblico (il ticket), e ai cittadini non viene lasciata alternativa se non quella di rinunciare alle cure.
Che il sistema sanitario stia cambiando lo denuncia, per esempio, l’introduzione del super ticket. Non abbiamo pregiudizi verso una sanità nuova, efficiente e rapida se la professionalità e l’etica dei medici è la stessa; il dubbio è che questa 'privatizzazione' progressiva alla lunga rischi di far diventare le cure mediche un lusso per pochi. Come accade già in altre realtà straniere”.