Ma sono stati Shaggy e Macy Gray a intrattenere meglio, regalando due esibizioni capaci di rendere memorabile un Festival altrimenti destinato a finire in cantina.
Shaggy si è accoppiato a Chiara Civello e quando uso questo termine non lo faccio solo in senso musicale. E' mancato davvero poco che la povera Civello rimediasse una trombata. E quando dico "trombata" non parlo dell'eliminazione da Sanremo.Ma il merito maggiore va a Macy Gray, vero e proprio alter ego della sobrietà artistica, capace di distogliere la nostra già traumatizzata attenzione dai canotti della Berté eclissandola completamente.Nessuno era riuscito mai a mettere in ombra la Berté. Nemmeno Renato Zero in uno dei suoi travestimenti più riusciti. Macy Gray ce l'ha fatta, con una performance da etilometro e i suoi ripetuti tentativi di scappare al bagno stroncati sul nascere dal solito frescone di quel Gianni Morandi che non si era accorto di nulla.
Vergognoso invece è stato il tributo a Whitney Houston, strappato con gli artigli in zona cesarini per volere di pubblico e per colmare un vuoto sul palcoscenico. Una vera mancanza di stile.Per il resto, grazie Shaggy e grandiosa Macy Gray per aver portato una nota di colore. In tutti i sensi!