Sanremo 2012: un'opinione sulla vittoria di Emma Marrone

Insomma Maria de Filippi Emma Marrone ce l'ha fatta. In meno di 4 anni sono 3 i talenti di Amici ad arrampicarsi su quella palma dorata sanremese che suggella la premiazione finale. 

Sconfitte Noemi e Arisa, arrivate rispettivamente 3a e 2a, il brano Non è l'Inferno si è effettivamente trasformato in un paradiso per la Marrone che si è lasciata andare a un pianto liberatorio. Un brano il suo urlato, rabbioso, con un testo che ti fa salire l'angoscia per debiti e ti spinge a preparare la valigia per fuggire dovunque, pure in Bosnia Eregovina, pur di non rimanere in un Paese che pare ormai fritto. 

Insomma, basta saper cavalcare bene il tema più caldo e tenere saldamente il palco e il gioco è fatto. Certo la presenza scenica di Emma non temeva rivali rispetto ad un'Arisa che canta sprofondando nelle sabbie mobili e ad una Noemi con un principio d'incendio tra i capelli. Escluso quindi ogni colpo di scena, sventata ogni rivelazione del tipo che la Bertè è la sorella ritrovata in tarda età di Mickey Rourke, in un Festival di Sanremo dove ci si preoccupa di più se Belen abbia le mutande piuttosto che pensare a quelle nelle quali è stata ridotta l'Italia (che non è una valletta), era giusto che a trionfare fossero parole di riflessione, come quelle di Emma. Era giusto, cioè, che sul colore rosso fuoco dei capelli di Noemi e sul castano blando di Arisa la spuntasse il Marrone di Emma. Cioè la stessa tonalità in cui si trova a nuotare ora come ora il nostro Paese...