Sanremo è finito e puntualmente arrivano le pagelle. Un giudizio semiserio su tutto il Festival, dalle canzoni ai conduttori passando per gli ospiti e le scelte artistiche:
8 Luciana Littizzetto, la solita ‘lucianina’, tanto piccola tanto tremenda, con la battuta sempre pronta. Mezzo voto in più per la presa in giro della farfallina di Belen.
7,5 Giuseppe Verdi e la sua musica ‘popolare’ al Festival di Sanremo.
7+ ai ‘Giovani’, da Andrea Nardinocchi a Renzo Rubino passando per il Cile, Antonio Maggio ed Irene Ghiotto, pezzi nel complesso interessanti, molto di più dei cosiddetti ‘big’
7 Marco Mengoni, il duo Molinari-Cincotti, Annalisa e Chiara. Si distinguono dalla media appena sufficiente del resto delle canzoni sanremesi.
7 Pippo Baudo, avrà più di settantacinque anni, sarà oramai passato di moda ma il Pippo Nazionale rappresenta una parte importante della storia del Festival.
6,5 Fabio Fazio, nessuna novità, lo stile è quello consueto, sobrietà e ricerca di un qualcosa che dia emozioni. Bella la pensata delle due canzoni per ogni artista.
6,5 Maurizio Crozza, prestazione nella media, in parte minata dalla contestazione su Berlusconi, il pezzo sull’ex Premier andava messo per ultimo e non in testa alla esibizione.
6 per le canzoni, in generale nulla di particolarmente straordinario o rivoluzionario. Visti gli artisti in gara si poteva fare ben di meglio.
5,5 Modà, Silvestre e la sua band hanno scritto di meglio, deludenti.
5,5 Claudio Bisio, non gli riesce appieno di fare ‘il Crozza’, mediocre l’inizio del monologo.
5 Il pre-Sanremo di Dose e Presta, sottotono, senza sprint, gli autori del Ruggito ci hanno abituato a prestazioni ben diverse
5 la giuria di qualità, che da la vittoria ad Elio, premiando un brano inascoltabile dal punto di vista musicale.
3 Maria Nazionale, non si sentiva il bisogno di un Mario Merola in gonnella
(senza voto) Elio e le storie tese, la canzone ‘monotona’ è certamente provocatoria ma musicalmente fa davvero pena.