E così non si esclude che l'attualità politica faccia capolino all'Ariston: e chissà che non tocchi a Maurizio Crozza portarla in scena con le sue parodie. Pur senza conferme ufficiali, sembra molto probabile l'ipotesi che il comico genovese torni al festival dopo la performance dello scorso anno nella prima serata, diventata un caso in particolare per l'imitazione di Silvio Berlusconi. Se Crozza - a lungo corteggiato dalla Rai ma poi rimasto a La7, con il centrodestra schierato in prima fila contro la trattativa con Viale Mazzini - sarà confermato, è da definire quando interverrà, difficilmente nella serata di apertura del 18 febbraio.
Il giallo si risolverà solo nella conferenza stampa pre-festival del 17. E per ora è solo un divertissement immaginare quali personaggi potrebbe interpretare l'attore: nel suo repertorio spiccano comunque alcuni protagonisti di queste ore convulse, su tutti il presidente Giorgio Napolitano, pronto a leggere proclami «con viva e vibrante soddisfazione», ma anche 'costretto' ad accettare il secondo mandato con tutti i problemi conseguenti, e il segretario del Pd Matteo Renzi, con i denti sporgenti, le 'c' aspirate, il giovanilismo e l'attenzione alla politica del fare. Una maschera da cui il diretto interessato ha preso le distanze: «Più che attribuirmi leggerezza - ha commentato il sindaco di Firenze - nelle sue imitazioni Crozza sta cercando di dire che sono il niente assoluto».
La satira politica, in ogni caso, ci sarà: «La nostra intenzione, per ora, è quella di affidarla a Luciana Littizzetto», dice Fazio in un'intervista a «Chi», in edicola domani. «I miei pezzi - spiega Littizzetto - nascono dalla vita, dalle cose che senti. Mi piacciono di più gli argomenti di costume che un pò sono borderline e arrivano alla politica». «Io non leggo in anticipo i suoi monologhi - aggiunge il conduttore - e non ho un 'informatore' che li legge per me. Lei quando arriva negli studi non parla di quello che dirà, anche perchè i copioni non li ha. E poi l'effetto sorpresa funziona se è veramente così. Senza la sorpresa vera perderemmo qualcosa».