«Un palazzo del '700 italiano con il suo salone della musica, che con il tempo e l'incuria ha perso lo smalto»: è l'idea che Emanuela Trixie Zitkowsky ha scelto per la scenografia del festival di Sanremo. «È un omaggio alla bellezza maltrattata dell'Italia, alle cose meravigliose che lasciamo deperire. Ma è anche un augurio: attraverso un ipotetico restauro la musica torna a suonare, la sala torna a rivivere».
E così, sul fondo, l'orchestra è sistemata sulle impalcature, mentre i palchi sono incartati con tele di iuta e lino i i ponteggi nascondono gli affreschi. Al centro, la grande scala di marmo del palazzo; da un lato una scala elicoidale, la 'scala della sapienza' che porta i musicisti in alto per suonare; poi le due 'scale del belvederè, che richiamano la forma del belvedere settecentesco e collegano il palco alla platea, «ma ci sarà anche una scala nascosta - anticipa Zitkowsky, 'storica' scenografa del Grande Fratello - che rappresenterà il nostro ingresso tecnologico».
Innovazione tecnologica e riprese dinamiche saranno il filo conduttore per la regia, affidata a Duccio Forzano: «Già lo scorso anno - spiega Forzano - riuscimmo ad avere, grazie alla Rai, il Tecnocrane, una gru comandata a distanza in grado di variare la sua estensione durante le riprese da un metro fino a sette. Questa volta nel Teatro Ariston oltre al Tecnocrane, disponibile in un modello più avanzato tecnologicamente, verrà utilizzata una Floorcam, da me soprannominata 'Godzilla', che opererà su tutto il perimetro frontale del palco e che sarà dotata di un braccio molto simile ad un Dolly. Ciò mi consentirà di alzare la telecamera da 30 cm fino a un metro».
La vera novità è però la Spider Cam 2D che sarà posizionata davanti all'orchestra e grazie alla quale Forzano potrà proporre inquadrature suggestive con piani sequenza, spaziando così da un punto estremo all'altro dell'impalcatura che ospita l'orchestra. «Con Fabio Fazio, al quale mi lega un lungo rapporto professionale e di amicizia caratterizzato da grande confronto e la scenografa Trixie Zitkowsky, abbiamo iniziato a concepire il progetto scenografico dall'estate scorsa - conclude il regista - con il preciso obiettivo di valorizzare il concetto di grazia nelle proporzioni e nelle forme».