Nel caso non si fosse capito, la rappresentanza iberica é stata a mio avviso uno dei momenti più bassi della prima serata. La supera giusto giusto quella della famiglia più numerosa d'Italia, che non solo viene messa in mostra come un qualunque fenomeno da baraccone, ma si prodiga in una serie di sproloqui su Dio e la Provvidenza che in uno Stato suppostamente laico non sono in grado di sopportare. Perché il credo di chiunque va accettato e rispettato, ma ci sono circostanze in cui propagandarlo sembra solo fuori posto. E poi Siani, che fa ridere quanto un mal di denti prima di una degustazione di torte al cioccolato. Talmente scontato nelle battute che ne indovini il finale dopo due parole. La conferenza stampa dei Boiler, sempre identica a sé stessa più o meno dallo Zeling del 1702. O, ancora, il momento piú trash di tutti: la reunion di Albano e Romina, tarchiati come in un 16/9 reale, che si scambiano bacini e duetti di Felicitá. Cioé, Dios Mío. Ma Dios Mío davvero. Difficile concepire tanta noia tutta assieme. Tanta lentezza. Tante canzoni brutte, pure. Con Grignani che biascica qualcosa di non troppo comprensibile. Nesli che direttamente dimentica la voce a casa. I Dear Jack che occupano troppo tempo a pettinarsi il ciuffo per avere il tempo di studiare intonazione. E Kekko (con tre k) dei Modá che firma tre quarti dei brani in gara. Il che, in effetti, dovrebbe dirla lunga giá di per sé.
Ricordiamo che al 777 di Televideo potrete ascoltare i sottotitoli della canzone di Grignani. #Sanremo2015
— Genio78 (@Zziagenio78) 10 Febbraio 2015
Dear Jack: "il mondo esplode tranne noi". Era meglio il contrario. #Sanremo2015
— Ilaria (@Luna84) 10 Febbraio 2015
Siani fa ridere come un Testimone di Geova che ti suona il campanello alle 9 di domenica mattina #festivaldisanremo
— Puffo Brontolone (@PuffoBrontolone) 10 Febbraio 2015
Ma per fare il cantante non bisognerebbe tipo,chessó, saper cantare?! #Sanremo2015
— Ilaria (@Luna84) 10 Febbraio 2015
Insomma, non mi é piaciuto, l'esordio di questo Sanremo. Ma siccome sono una persona ottimista e positiva (lo dice un test che ho appena fatto su Facebook) alle critiche preferisco l'elenco dei momenti migliori. Ovvero: L'inizio. So di andare controcorrente, ma ho trovato le interviste ai big piú interessanti di tanti altri inutili siparietti coreografici. Per un attimo, ho creduto che il protagonismo, questa volta, si desse finalmente alle canzoni. Povera illusa.
Il palco sbrilluccicante. Sembra una galassia. é belliiiiiisssiiiimo. Rocco Tanica. L'unico che mi abbia fatto ridere davvero. Fatelo condurre a lui, il festival, vi prego! Nek. Il solo, fino ad ora, ad aver presentato un brano con un po' di ritmo. Manco a dirlo, é attualmente il mio preferito. L'abito di Grazia De Michele. Elegantissimo.
NON sono io il C. (Cristiano) Cremonini autore del brano della @LFabianOfficial. Però avrei voluto scrivere tutte quelle di #albanoromina.
— Cesare Cremonini (@CremoniniCesare) 10 Febbraio 2015
Ma, soprattutto, come previsto,
gli Imagine Dragons. Cioè, ragazzi, io ve lo dico: sono ormai a tutti gli effetti una fan. Insomma, non posso fare a meno di pensare a quella vignetta condivisa una volta anche dall'azienda per cui lavoro: c'era un interruttore che passava da “utterly obsessed” a “disinterested”. Ecco, il mio cervello funziona veramente cosí. E dal momento che ora é in modalitá “utterly obsessed” ho iniziato a seguire il fanclub italiano, ad ascoltare tutte le interviste, a mettere mi piace agli aggiornamenti dei membri della band sui social. Da lí, la mia esaltazione nel vederli all'Ariston. Nonchè la conseguente disperazione per il fatto che il 23 Novembre non sia giá domani.
Tra l'altro é davvero ben tenuta, la fanpage italiana su Facebook. La aggiornano. Pianificano regali. Creano album con i biglietti delle persone che andranno al concerto. Organizzano robe. La guardo e, come sempre, non posso fare a meno di farmi prendere dalla nostalgia. Nostalgia mista invidia, in realtà. Ché ne avrei avute anch'io, di idee, se solo Dani Martín fosse venuto in Italia. Iniziative covate e raffinate nel corso di mesi, anni, di speranze ipotetiche. E le attese in aeroporto. Le radio. Le tv. Guardo le foto condivise da queste misteriose tizie “in spedizione a Sanremo” e penso (di nuovo, dopo tanto) a quanto sarebbe stato bello poterle mettere in pratica.
Di notte Sanremo, di giorno sei scemo. #NuoviProverbi #HOSONNO #zzz #Sanremo2015
— Ilaria (@Luna84) 11 Febbraio 2015
Tornando all'Ariston, vorrei anche far presente che il cantante, Dan (visto? So anche come si chiama! Ve l'ho detto che é grave) dimostra una volta in piú l'efficacia della mia teoria sulle barbette di due giorni che migliorano chiunque. Voi che non mi credete mai. Ecco un'altra professione che potrei intraprendere: consulente di barbette. La gente si fa crescere la barba e io gli dico fino a quando va bene e quando no.
Ah, comunque so anche come si chiama il batterista: Daniel. E a questo punto la domanda appare lecita: MA LA VOLETE SMETTERE DI CHIAMARVI TUTTI DAN, DANI, DANIEL, DANIELE? MACCHÉÉÉÉ?!
Per le prossime serate, ripongo le mie speranze su Fragola (strawberry, perché so l'inglese) e sul tale Nigiotti o come si chiama nei giovani. Piú che altro perché mi rompe sempre le palle con le pubblicitá su spotify ("sciao, sono enrico nisgiotti, ascolta il mio nuovo album" - io gli rispondo sempre "ma anche no!"), sono curiosa di vedere che faccia ha.