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"sanremo all'inferno e ritorno", il mio primo libro: la crisi del festival negli anni settanta e il ritorno in auge

Creato il 09 febbraio 2016 da Carloca

L'inizio del 66esimo Festival di Sanremo coincide per me con un momento particolarmente importante. Nulla di eclatante, per carità, ma comunque la realizzazione di un progetto a cui tenevo e al quale ho lavorato per circa un anno, quasi segretamente (lo sapevano in pochi), nelle poche ore (spesso notturne) concesse dagli impegni lavorativi e dalle problematiche di tipo familiare che mi hanno afflitto; sottraendo tempo anche al blog, ve ne sarete accorti e ne ho parlato nel pezzo di inizio 2016. Oggi comincia dunque l'ennesimo Festivalone, e, per una coincidenza del tutto casuale ma assai gradita, vede la luce quello che io definisco "il mio primo esperimento letterario". Si tratta di un e-book (il cartaceo arriverà forse in seguito, se ci saranno riscontri almeno discreti) dal titolo "Sanremo all'inferno e ritorno: quando il Festival entrò in crisi"; il sottotitolo è "1973 - 1986: gli anni più bui della rassegna e il luccicante rilancio". Non sono necessarie troppe spiegazioni, credo: si tratta di un saggio - racconto dedicato al cupo tunnel imboccato dalla kermesse negli anni Settanta; un excursus storico per capire le ragioni di quella caduta verticale, o almeno provarci, e per illustrare come avvenne, passo dopo passo, la faticosa risalita fino alla ritrovata grandeur riconquistata nel decennio successivo. PROSPETTIVA DIVERSA - Un'impresa un po' folle, la mia, che partì da una simpatica sfida con un amico, anch'egli appassionato "sanremofilo", il quale mi disse: ormai sulla storia del Festival è stato scritto di tutto e di più, non c'è nulla da scoprire. Ecco, io invece pensavo che qualcosa di nuovo si potesse scrivere, ma a un patto: trovare una prospettiva diversa, inedita, dalla quale narrare il passato della manifestazione. La prospettiva diversa era molto semplice: concentrarsi su un periodo storico ristretto ma particolarmente significativo, e cercare di approfondirlo. E' quello che ho fatto: del resto, gli anni più "sfortunati" del Sanremo mi hanno sempre incuriosito enormemente, tanto che già quand'ero studente universitario mi capitò di trascorrere diversi pomeriggi in biblioteca a sfogliare quotidiani d'epoca nel tentativo di reperire notizie su quelle travagliate edizioni. VIDEO INTROVABILI - Sono edizioni anche misteriose, quelle in analisi, soprattutto perché, relativamente al periodo dal 1973 al 1975, manca documentazione video: la Rai pare non aver conservato copia delle trasmissioni, o quantomeno le registrazioni non sono state ancora rinvenute nel suo immenso archivio; Sanremo 1976, invece, è stato alfine recuperato tramite un'emittente spagnola, che l'ha messo in onda di recente, ma solo nella versione per l'Eurovisione (mancante cioè di tutta la parte finale, fra ospiti stranieri e proclamazione dei vincitori). Non restavano dunque che i giornali, peraltro non sempre prodighi di informazioni, anche perché, calando il prestigio del Festival, calava pure lo spazio informativo ad esso dedicato. COSA C'E' NEL LIBRO - Alla fine, comunque, qualcosa di buono credo di essere riuscito a metterlo insieme. Cosa c'è di nuovo, in "Sanremo all'inferno e ritorno", rispetto ad altri volumi dedicati alla storia della kermesse? Beh, diverse cose: innanzitutto, per ciascuna delle quattordici edizioni prese in esame, ho dedicato ampio spazio alla fase organizzativa delle stesse. Le aspre battaglie fra gli impresari in lotta per aggiudicarsi la gestione della gara canora (che faceva ancora gola, nonostante fosse in ribasso), i progetti da loro presentati... Ho anche gettato un occhio sul "contesto canoro" extra festivaliero di ogni anno, con uno sguardo particolare sulle altre rassegne che precedevano e seguivano il Festivalone ligure, alcune popolarissime, altre oggi dimenticate e durate lo spazio di poche stagioni. Poi, per ogni Sanremo preso in considerazione, il racconto dell'evento, nel quale ho cercato di inserire il maggior numero di dettagli inediti, ossia finora mai comparsi in altri libri sul tema, o comunque mai approfonditi: per fare un esempio, uno solo dei tanti, la gara per eleggere la giovane collaboratrice di Claudio Cecchetto sul palco di Sanremo '82, gara che mise in lizza tante esordienti poi destinate a carriere assai prestigiose. E ancora, per ciascun Festival ho provato a tratteggiare una sorta di "Sanremo virtuale", il Sanremo che poteva essere e che non fu: ospiti che non intervennero, presentatori che... non presentarono, e soprattutto consistenti liste di cantanti esclusi dal cast nella fase di selezione, cosa che spero non offenda nessuno; del resto non è assolutamente motivo di vergogna non essere ammessi al Festival, e in ogni caso si tratta di nomi che ebbero ampio rilievo sulla stampa dell'epoca. Riguardo invece a cantanti e canzoni effettivamente ammessi in concorso, non mancano annotazioni critiche, positive e negative, ma tutte comunque scritte nel pieno rispetto della dignità professionale degli artisti, almeno spero.ATTO D'AMORE - Questo è quanto: mi auguro solo che le imprecisioni siano ridotte al lumicino. Nonostante le numerose riletture, mi sono accorto che qualcosa può sempre sfuggire, errori che si annidano malignamente fra le righe rendendosi invisibili, per poi spuntare fuori all'improvviso, come in un perfido nascondino. Del resto, per me è il primo libro, e posso assicurare che scrivere un volume intero (le pagine sono 195) non è assolutamente facile, soprattutto se l'editing lo si fa autonomamente. In ogni caso, "Sanremo all'inferno e ritorno" è principalmente un atto d'amore per il Festivalone: ne racconta la discesa agli inferi ma anche la resurrezione, evidenziando dunque le armi, i mezzi, le carte vincenti alle quali attinsero gli impresari dell'epoca (soprattutto Vittorio Salvetti e Gianni Ravera) per ridare vigore a un colosso esangue. L'opera è edita da Youcanprint, e nei prossimi giorni sarà in vendita nei principali store digitali, al prezzo di 3,99 euro. 

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