Sanremo, Duccio Forzano: "Racconteremo la bellezza con una regia cinematografica"

Creato il 07 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Ritmi frenetici a Sanremo. Il sipario del festival si alzerà il 18 febbraio e i tempi stringono. Le prove cominciano alle 9 del mattino e finiscono alle 8 e mezza di sera. “E da lunedì prossimo termineranno a mezzanotte”. Durante una piccola pausa il regista Duccio Forzano parla al VELINO. Genovese, classe 1960, è al suo quarto festival. Quest’anno la sua regia sarà più rock, pop o jazz? “La regia deve seguire lo stile, la musica e l’ambientazione. Quest’anno – anticipa Duccio Forzano – tenteremo di raccontare la bellezza e proverò una regia più cinematografica, senza troppa frenesia. Racconterò i protagonisti, i cantanti, con primi piani e seguendo la loro gestualità corporale, facendo vedere come si muovono e reagiscono nelle espressioni, senza essere inutilmente ansiogeni o troppo ritmati. Certo darò un taglio più incalzante all’inquadratura in qualche brano, ma tenendo sempre presente il carattere del protagonista”.
Dal punto di vista tecnologico cosa cambierà rispetto alle scorse regie sanremesi? “Grazie agli sforzi della Rai, l’anno scorso ho inserito un Techno Crane, un braccio meccanico con un pistone periscopico lungo fino a sette metri. Quest’anno – risponde Duccio Forzano – ho introdotto un carrello che ho battezzato Godzilla, in omaggio al vecchio mostro del film degli anni ’50: è un piccolo dolly che ha sulla schiena una macchina da presa che si alza fino ad un metro. E poi ho due Spidercam 2d poste di fronte all’orchestra”. Il più esigente all’Ariston? Antonella Clerici, Gianni Morandi o Fabio Fazio? “Con Antonella e Gianni c’è stata grande collaborazione e trovo anche che siamo riusciti a fare belle cose. Con Fabio, lavorando insieme anche a ‘Che tempo che fa’ dal 2005, c’è una sorta di grande complicità costruita negli anni. C’è molta libertà nello scrivere la regia e grande confronto sulla scelta delle grafiche. In questi anni con Fabio ho avuto la possibilità di crescere molto: lavorare con un professionista che si fida di te senza preoccuparsi è un privilegio che non tutti ti donano”.
Con lei e Fazio, un genovese ed un savonese nella stanza dei bottoni, si può dire che il Festival di Sanremo è ligure doc? “Il vero motivo d’orgoglio per me è un altro: curare la regia per la quarta volta e con tre conduttori diversi. Non so se farò ancora Sanremo. Ma potersi confrontare con persone diverse è stimolante”. Prima ha accennato a “Che tempo che fa” a cui lavora dal 2005, è felice della nuova collocazione in palinsesto del programma? “È una bella mossa. Stiamo tornando alla prima serata di un tempo, quando cominciava alle 20.10 per avere poi una vera seconda serata. Per i programmi di quella fascia sarebbe più giusto quella collocazione invece di cominciare al limitare della mezzanotte. Siccome si tratta di un ritorno a com’era una volta il prime time, direi che l’attuale collocazione di ‘Che tempo che fa’ sia la più naturale”.

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