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Sanremo e' sempre sanremo...purtroppo - zuppa di lenticchie e peperone giallo - lentils and yellow pepper soup
Da SaporidiviniNon me ne accorgo, mentre rimescolo i pensieri addensati nella mia testa, sto facendo una barchetta di carta. Una piccola, piccolissima nave dove vorrei nascondere la mia ansia, i miei quotidiani riflessi. Inchinarmi sul ruscello dei sentimenti e farla scivolar via leggera verso un mare grande, enorme, di momenti di gioia.
Sabrina è seduta accanto a me e mi sta sbucciando una mela, la mia mezza mela, quella che tutte le sere ci regaliamo come dolce preludio alla serata.
Il dolce e succoso frutto, croccante e profumato.
Questa sera inizia prima, questa sera c'è Benigni. Siamo curiosi amanti della musica, delle novità, di quanto di bello c'è nel non conoscere le emozioni degli autori, che provano a dipingere sentimentali momenti in meno di 220 secondi. Sanremo non ci ha mai entusiasmato, ma nel nostro microcosmo sadico non ce ne perdiamo una serata.
Le prime due sono state sbadigli e critiche al Morandi conduttore, al testo sconosciuto della Oxa di cui, per tutto il brano, avremmo voluto capire una qualche parola, ma il suo cantare è stato solo, almeno per noi, un' emissione di suoni. Ma possibile che alla Oxa nessuno glielo abbia fatto notare che era più facile capire Van de Sfroos che canta nella sua lingua, nell'idioma della Lega?
E la cantante della Bambola, povera Patty Pravo, sempre ricca di fascino ma, ormai la voce non la supporta più. In certi momenti mi ha ricordato il mitico Vasco ma quello che cantava ubriaco, quello che mugugnava. Oltretutto, già alla signora Pravo le erre difettano, il brano che ha scelto, ne ha troppe e quindi.....A me ha fatto tenerezza in un certo senso, mentre Sabrina si incaponiva a chiedere, riferendosi al testo, perché mai qualcuno dovesse bussare alla porta, quel particolare lì non le andava giù.
Delusi dalle aspettative, verrebbe da dire come sempre.
I La Crus, per me emeriti sconosciuti, hanno deluso Sabrina, tanto da farle dire che da loro si aspettava molto di più! Insistono tutti a dire che questo sia il brano più bello del Festival, ma resta il fatto che nel loro repertorio ci sono delle vere perle e questa è poco più che bigiotteria.
Deluso io, da Pezzali che è rimasto nel suo mondo, nei suoi ritmi, nei suoi anni novanta, ancora troppo legato alla ragnatela del suo uomo ragno. A Sabrina non è mai piaciuto, quindi non si aspettava nulla di più.
Bravi i Modà con Emma (soprattutto i loro discografici) che hanno creato un mix commerciale perfetto, ma secondo me sempre troppo banale e scontato.
Madonia canta L'Alieno, ovvero colui che con il cantare c'entra poco, ma gli ultimi 20 secondi tace e la canzone finalmente, grazie al Maestro Battiato, ridona il piacere della musica. Peccato solo per 20secondi.
Giusi Ferreri infila tra le note un po' di Rock, ma la sua voce, quel particolar modo di cantare che le ha dato il successo in Italia, avrebbe bisogno di un testo calibrato, cosa che il suo brano non ha ed in molti momenti, il suo strumento, la voce, diventa sgradevole.
Tricarico.....sarà che è un inno alla nostra bandiera ma voler definire canzone quello che ho sentito è un' offesa al termine canzone.
Raquel Del Rosario, la moglie del Ferrarista Alonso, ben impressiona per la sua voce, bella e cristallina, peccato che chi l'accompagna sul palco mi entusiasma come un callo. Sabrina su questo brano si è persino addormentata, per poi svegliarsi una volta terminato.
Sorpreso invece dalla “nuova” Tatangelo in abito rock (questa volta in minuscolo), per il coraggio di aver cambiato il ritmo mieloso alle sue canzoni e per la forza del suo testo lontano da quelli del padre di suo figlio.
Albano ha scritto una bella canzone, forte nel suo essere attuale, ma sempre legata fin troppo alla tradizione. Comunque da lui non ci si poteva certo aspettare che la tipica melodia anni sessanta anche se gli arrangiamenti arabeggianti gli hanno dato un colore tutto suo. Il testo, ripeto, molto intenso.
Splendido il testo di Vecchioni anche se sulla sua canzone Sabrina ed io stiamo ancora discutendo su quanto sia rimasto coerente con l'inizio del suo brano. Per Sabrina è sì, per me ni.
Buone emozioni dalla new entry Nathalie, espressiva e viva nell'essere cantautrice genuina, nel saper esprimere testi dai sapori non italiani ma decisamente più internazionali. Alla fine Sabrina salva solo Nathalie e Vecchioni, il resto le è scivolato via senza nessun brivido. Ho un bel da spiegarle che è il festival della canzone italiana ed in italia questo è quello che passa il convento.
Per concludere posso dire che sono orgoglioso di essere italiano, ma non lo sono affatto per come tanta musica italiana cerchi di rimanere troppo ancorata al suo banale cuore- sole- amore. Poi ecco i giovani, quelli che dovrebbero portare qualche cosa di fresco, di attuale, di diverso, ma come sempre Sanremo è Sanremo e, uniti in coro, ci siamo detti “ma non si possono eliminare tutti?”
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Con questa ricetta vogliamo partecipare alla raccolta di Le ricette di Minù, dal titolo "Se non è zuppa è pan bagnato". Le zuppe sono una nostra passione e settimanalmente ne prepariamo almeno una. Questa volta abbiamo pensato alle lenticchie, avevamo delle eccellenti lenticchie secche di Castelluccio di Norcia e volevamo abbinarle ad una verdura, abbiamo scelto il peperone giallo e mai scelta fu più appropriata.
ZUPPA DI LENTICCHIE E PEPERONE GIALLO
Ingredienti:
300 gr di lenticchie secche Castelluccio di Norcia
1 carota
1 porro affettato sottilmente
2 patate medie
1/2 costa di sedano
1 peperone giallo tagliato a cubetti (noi ne abbiamo usato un altro mezzo per la guarnizione del piatto)
1/2 bicchiere di passata di pomodoro
olio extravergine d'oliva
1 spicchio d'aglio schiacciato
1/2 bicchiere di vino bianco
2 litri di brodo vegetale
prezzemolo fresco finemente sminuzzato
Per prima cosa, utilizzando delle lenticchie secche, le abbiamo lasciate in ammollo in acqua fredda per 12 ore.
Scaldiamo l'olio extravergine d'oliva con uno spicchio d'aglio in un tegame capiente, uniamo il porro, la carota ed il sedano e li facciamo saltare per qualche minuto, fino a che si ammorbidiscono. Aggiungiamo infine il peperone giallo tagliato a cubetti non troppo grossi e lo lasciamo cuocere per un paio di minuti. Sfumiamo con il vino bianco e quando è evaporato versiamo nel tegame anche le lenticchie. Mescoliamo e aggiungiamo il brodo vegetale che abbiamo precedentemente preparato e la passata di pomodoro. Completiamo con del prezzemolo fresco finemente sminuzzato.
A parte lessiamo le due patate, le schiacciamo col passapatate e le versiamo nel tegame. Mescoliamo il tutto e lasciamo cuocere per almeno un'ora a fuoco medio-basso, fino a che la zuppa non assume una consistenza cremosa. Regoliamo di sale e di pepe e impiattiamo la zuppa bella calda. Come guarnizione abbiamo fatto saltare in padella delle striscioline di peperone e degli anelli di porro e con essi abbiamo decorato il piatto. Buonissima e ricca di sapore.
LENTILS AND YELLOW PEPPER SOUP
Ingredients:
300 g dried lentils
1 leek (finely chopped)
1/2 rib of celery (finely chopped)
1 carrot (finely chopped)
1 clove garlic (crushed)
1 yellow pepper (cut into cubes)
2 boiled (and smashed) potatoes
salt and pepper to taste
2 liters vegetable broth
extravirgin olive oil
fresh parsley (finely minced)
1/2 glass tomato sauce
1/2 glass white wine
Pick through dried lentils to make sure they're clean. Clean, rinse and soak lentils at least 12 hours in cold water.
In a large pot heat extravirgin olive oil and the garlic, add leak, carrot, celery and sautè until the vegetables are limp and translucent. Add the yellow pepper and continue to cook for about 2 minutes, over medium heat. Pour in the wine and when it has evaporated add the lentils, stir well and pour in the broth. Add tomato sauce, fresh parsley and smashed potatoes. Stir well and continue to cook for 1 hour over low-medium heat.
When done adjust seasoning and complete with yellow pepper stripes and leek rings to garnish.
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