L'impegno, la crisi, la realtà sono lontani dall'Ariston: c'è il testo della Di Michele e Platinette che descrive la realtà di un omosessuale e I Soliti Idioti che parlano di una nascita a causa della «rottura del preservativo» e di «giramento di co...ni» (parola che, come ha anticipato Conti, per scelta degli stessi interpreti sarà coperta da un effetto orchestrale). Tutto il resto è amore, nella più classica tradizione canzonettara.
Ecco le canzoni del festival nell'ordine in cui sono state ascoltate oggi nella sede Rai di Milano.
- Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette) - Io sono una finestra - Una ballata dal sapore vagamente jazzistico che descrive la condizione e l'interiorità di un omosessuale che naturalmente acquista un significato più profondo e autobiografico nell'interpretazione di Mauro Coluzzi.
- Bianca Atzei - Il solo al mondo - Si sente che il brano è stato scritto da Kekko Silvestre dei Modà, che tra l'altro con il festival (come autore e interprete) ha un rapporto molto felice. Molta melodia, voce spiegata e arrangiamenti melodrammatici.
- Dear Jack - Il mondo esplode tranne noi - La band che è diventata un fenomeno giovanile resta fedele al suo pop energetico.
- Anna Tatangelo - Libera - Un altro brano scritto da Kekko Silvestre. Vale più o meno lo stesso discorso fatto per la Atzei: qui però nel testo c'è una frase che sembra provenire dai tempi di Nunzio Filogamo: «Sono libera, libera come una nuvola nel vento che si dondola».
- Raf - Come una favola - Il suo ritorno all'Ariston è una delle note più liete di questo festival. Raf è un maestro del pop elegante e si sente subito una qualità di scrittura diversa.
- Alex Britti - Un attimo importante - C'è in apertura una citazione hendrixiana di «Little Wing» in questo brano dall'orecchiabilità tutt'altro che banale e dalla struttura non classica.
- Irene Grandi - Un vento senza nome - Irene Grandi torna al festival con un brano un pò strano, che sembra quasi compresso da una struttura non completamente risolta.
- Lara Fabian - Voce - La cantante belga-canadese con cittadinanza italiana presenta un brano dal sapore antico, sospeso tra melodramma moderno e richiami a Celine Dion.
- Marco Masini - Che giorno è - Un altro dei ritorni targati Carlo Conti. Una ballatona un pò melodrammatica, com'è nello stile di Masini, con una rilevante presenza dell'orchestra. E in più la piuttosto ardita invocazione «smettila di smettere».
- Chiara - Straordinario - C'è un ritornello accattivante e un'identità musicale diversa rispetto agli altri concorrenti. Al primo ascolto uno dei brani più interessanti.
- Il Volo - Grande amore - In Italia Il Volo non ha ancora trovato il successo che accompagna le loro tournèe nel mondo. «Grande Amore» è una romanzona pop con archi incalzanti e ugole bollenti che non teme di sconfinare nel kitsch.
- Gianluca Grignani - Sogni infranti - Grignani torna al festival con un brano che, sono parole sue, «strizza l'occhio a Bob Dylan, Neil Young, De Andrè, De Gregori e Tenco». E scusate se è poco. Una ballata che è un bel banco di prova per la sua vocalità.
- Biggio e Mandelli - Vita d'inferno - I Soliti Idioti debuttano in gara con un dichiarato omaggio a Cochi e Renato. Atmosfera da puro cabaret e un pò di disincanto che di sicuro non guastano nel festival dell'amore e della melodia.
- Lorenzo Fragola - Siamo uguali - Il giovanissimo vincitore di X Factor (19 anni) è uno degli aspiranti al podio. Il suo brano è uno dei pochi a non essere gravato da un arrangiamento orchestrale ingombrante e ne acquista in gradevolezza, anche se da uno così giovane è lecito aspettarsi qualcosa di più coraggioso.
- Malika Ayane - Adesso e qui (nostalgico presente) - Una parentesi di eleganza e understatement nel clima un pò melodrammatico del festival. Piuttosto che l'effetto si cercano le sfumature, senza perdere di vista le regole del pop d'autore con la complicità di un testo scritto a quattro mani da Malika e Pacifico.
- Nesli - Buona fortuna amore - La sua presenza poteva rappresentare un'apertura verso territori diversi dalla melodia tradizionale. E invece anche Nesli si è fatto contagiare dalla generale voglia di tenerezza e orecchiabilità confezionando una ballata d'amore.
- Nina Zilli - Sola - Fedele alla sua linea, Nina Zilli confeziona un brano decisamente ispirato alla Nina Simone di «I Put A Spell On You» (che per altro è un brano di Screamin' Jay Hawkins). Fiati e ritmiche soul danno alla canzone un'energia diversa.
- Moreno - Oggi ti parlo così - L'hip hop è uno degli elementi chiave del mercato contemporaneo della musica. Moreno rappresenta questo ambito e in più si porta in dote il pubblico di «Amici». Si concede anche un ritornello cantato in questo pezzo che comunque dà una scossa al clima generale.
- Annalisa - Una finestra tra le stelle - Annalisa è una delle voci più interessanti della nuova generazione del pop al femminile. Lo dimostra anche in questo brano scritto da Kekko Silvestre che in questo caso trova una leggerezza che non appartiene alle altre sue composizioni in gara.
- Nek - Fatti avanti amore - Per il suo ritorno all'Ariston Nek ha scelto di avventurarsi nella pop dance con tanto di cassa in quattro e inevitabili echi degli anni '80. Di sicuro non rischia di confondersi nel clima generale.
È il festival dell'amore e della melodia. "Il denominatore comune delle canzoni in gara è l'amore e c'è una predominanza della melodia. Abbiamo cercato di confezionare una macedonia con tanti sapori ma i sapori, o se preferite i colori della tavolozza, non sono tutti". Carlo Conti commenta così il clima complessivo delle canzoni in gara al prossimo festival di Sanremo nel girone Campioni. Ed annuncia anche che all'Ariston arriveranno come ospiti Alessandro Siani, Angelo Pintus e Luca e Paolo.
Per Luca e Paolo si tratta di un ritorno, dopo l'esperienza come conduttori nel 2011, accanto a Gianni Morandi, Belen Rodriguez e Elisabetta Canalis, quando fecero rumore con le loro parodie dissacranti. "Oh, è già pronto il pezzone su Maometto", scherza Bizzarri su Twitter. Anche Siani, recordman di incassi nelle sale con Si accettano miracoli, è già stato al festival come ospite nel 2012. È al debutto, invece, Angelo Pintus, reduce dalla tournée nei teatri con '50 sfumature di Pintus'.
La pattuglia dei comici potrebbe riservare altre sorprese, ha lasciato intendere Conti. Intanto sul palco salirà anche il ct azzurro Antonio Conte: "Non è la prima volta - ha detto in un'intervista a Donatella Scarnati per Raisport -: la prima volta fu con quattro compagni della Juve, e cantammo per un progetto al Gaslini di Genova. Avevo una bella voce, ora non è più così, dalla panchina urla e a fine partita sono afono".
Per quanto riguarda le canzoni, tra i sapori, o i colori, che mancano, c'è sicuramente la musica indipendente che invece negli ultimi anni ha trovato con una certa costanza ospitalità all'Ariston. "Sicuramente questo è uno dei filoni che mancano - ammette Conti - ma noi abbiamo scelto tra le proposte che ci sono arrivate. Evidentemente in ambito indie non hanno ritenuto di presentarci progetti. Forse non li abbiamo attratti al contrario di quanto avvenuto con personaggi come Il Volo, Raf, Irene Grandi, Nek che invece hanno accettato di tornare all'Ariston. Va anche detto che ormai chi porta un brano a Sanremo lo fa perché ha un progetto da costruire attorno a quel brano e probabilmente non tutti avevano un percorso già organizzato".
Tra gli artisti che Conti ha cercato c'è il trio Fabi-Silvestri-Gazzè. "Purtroppo erano già impegnati con il tour, il disco lo avevano già fatto e per questo non sono venuti". Il conduttore e direttore artistico sottolinea come quest'anno, per quel che riguarda il voto, "si sia cercato di creare un meccanismo che evitasse di privilegiare una giuria rispetto ad altre. C'è il ritorno della giuria demoscopica e anche l'effetto talent dovrebbe essere attenuato, perché i personaggi in gara che vengono da quell'ambito sono tre, così, probabilmente, il pubblico che è abituato a votarli si dividerà pesando di meno sull'esito finale".