Il festival tiene e conquista (per una seconda serata) l'ascolto più alto dall'anno 2000, quando, sempre Fazio, calcava le assi di quello stesso palcoscenico.
Il mondo gira e lo spettacolo va avanti, indifferente alle critiche, alle contestazioni pilotate (forse) e i colpi di scena annunciati (e quindi un po' meno colpi di scena).
Apre le danze Beppe Fiorello recitando un breve monologo e cantando, in ricordo di Mimmo Modugno, alcuni versi delle sue canzoni (da lunedì ne impersonerà i tic, i vezzi e le passioni, in un film tv su RaiUno). Bravo, nulla da dire, anche se non ho mai visto una fiction del Fiorellino, e non credo cambierò abitudini nei prossimi 20 anni. Quando mi è capitato di incrociarlo al cinema, non so perché, mi "rovinava" la visione della pellicola con la sua faccia troppo, troppo, troppo televisiva (vedi gli ultimi film di Crialese e di Ozptech).
Poi cosa è caduto sul palco?
Bar Rafaeli (modella bellissima, ex di Leonardo di Caprio... "Com'è, dimmi com'è?" Le chiede Luciana..."Che almeno tu lo hai visto da vicino in 3D!"
Mi chiedo sempre che senso abbia far arrivare personaggi sconosciuti ai più... se non per dare un tocco di glamour che si potrebbe raggiungere benissimo invitando delle modelle italiane. Sarò lamentoso... ma la Bar, a parte gli spunti ironici per la Littizzetto, era del tutto inutile.
Sul palco è apparsa anche Carla Bruni... presenza eterea, impalpabile, magrissima: canta la sua canzoncina e si presta a strimpellare la chitarra per un duetto con la presentatrice mignon che ironizza sulla figaggine della premier dame al suo fianco. Così bella da sembrare finta... direbbe un becchino.
Un momento magico è stato quello creato dalla voce unica di Asaf Avidan, cantate israeliano, con una versione acustica della bellissima e straziante "Coming Soon", conosciuta ai più come "One Day", nella versione remix che ci ha fatto ballare per tutta l'estate.
I Ricchi e Poveri, invece, non si sono esibiti sul palco per il terribile lutto che ha colpito Franco Gatti, il baffuto del famoso trio.
Ci ha pensato il sempre-presente Beppe Fiorello a riempire in qualche modo il vuoto.
La serata è scivolata leggera, senza troppi tempi morti, e la musica, a volte, è stata davvero entusiasmante.
I migliori in assoluto sono stati "Elio e le storie tese", con due canzoni speciali: si sono presentati sul palco vestiti da chierichetti e hanno cantato prima, "Dannati forever", e dopo, "La canzone mononota", una prova unica per talento, istrionismo e bravura tecnica (canzone passata con oltre l'80% delle preferenze). E che dire delle loro testone ingigantite con delle protesi molto Simpson? Unici, ironici, dissacranti, leggeri, geniali.
Ci sarà un premio dopo il furto subito 17 anni fa con "La terra dei cachi"?
Il peggiori della serata sono stati i Modà: noiosi, prevedibili e con l'atteggiamento di chi ha già la vittoria in tasca. Speriamo in un miracolo... ultimi?
Seguono Annalisa... bella voce, bel visino, look perfetto, ma le canzoni, ahimè, non brillano nonostante il titolo: "Scintille".
Almamegretta: saranno bravissimi, fighissimi, giustissimi... ma il loro sound a me non piace. Sorry.
Simone Cristicchi: simpatico, stralunato e... interessante.
Idem Max Gazzè. Nessun guizzo... ma buone canzoni.
Brava Malika Ayane con due canzoni scritte da Giuliano Sangiorni dei Negramaro... a me intrigava di più "Niente". E' passata, invece, "E se poi".
I giovani (nuove proposte) hanno colpito per vivacità e coraggio.
Uno su tutti Renzo Rubino, passato al televoto con il brano intitolato "Il postino (amami uomo)". Un tema forte, con un testo coraggioso... qualcuno lo ha trovato eccessivo per l'andamento della canzone, io, al contrario, ci ho visto un equilibrio perfetto tra poesia e urgenza del messaggio.
Bravi i Blastema, sofisticati e convincenti.
Eliminati Il Cile e Irene Ghiotto (comunque bravi e credibili).
I miei preferiti sono, in assoluto, Elio, Daniele Silvestri, Malika, Marco Mengoni.
Renzo Rubino