La settimana scorsa scopro su internet che a Sant’Agata de’ Goti si tiene, già da due anni, la manifestazione “Ritorno al Medioevo”. Incuriosita decido di prenotare una stanza in un agriturismo e di godermi la festa.
Emile Bertaux, uno dei grandi storici dell’arte dell’Italia meridionale, in una nota, datata 1896, così descrive la città: «sopra un largo sasso tagliato a picco e circondato da due torrenti, stava la Saticola di Tito Livio [...] dritta sul suo masso, difesa da due profondi fossati naturali, che le rendono ancora un aspetto minaccioso». Continua…
Si presume che Sant’Agata de’ Goti sorga sul territorio dove un tempo si estendeva l’antica città caudina di Saticula. Necropoli sannite sono infatti venute alla luce nella zona nord del territorio santagatese. Il villaggio di Saticula venne citato da Tito Livio prima e da Virgilio poi nel testo dell’Eneide.
La presentazione è interessante e sul sito dell’evento leggiamo:
“Nel centro storico della bellissima cittadina saranno allestiti gli stand gastronomici con menu medioevali, per una festa di storia, cultura, riscoperta di luoghi e di antichi mestieri, degustazione di piatti dai sapori di un tempo, in una suggestiva ambientazione illuminata con torce e servitori in costumi. Sotto il porticato antico in via Roma sarà allestita la ‘Via dei Vini’ con i più rinomati sanniti Falanghina ed Aglianico. Spettacoli e cortei con sbandieratori, musici, mangiafuoco, trampolieri, giocolieri, falconieri, dame, cavalieri e araldi.”.
Diciamo che non è andata proprio così. La manifestazione è stata alquanto misera anche se gli sbandieratori molisani e gli animatori sono stati bravissimi.
La nota positiva è stata che fino in tarda serata abbiamo avuto la possibilità di visitare chiese che di giorno abbiamo trovato chiuso. Ma, andiamo per ordine…
Arriviamo a Sant’Agata de’Goti verso le 11. Facciamo il check-in all’agriturismo Mustilli, mai scelta fu più sbagliata. Leggi la mia recensione su Tripadvisor. Lasciati i bagagli e preso possesso delle stanze, siamo andati alla scoperta dell’incantevole borgo del paese.
Girovagando senza meta, ci incuriosisce un segnale per strada “il museo delle torture”, seguiamo le varie indicazioni ed arriviamo a Palazzo Parisi. Il museo sotterraneo, allestito nelle cantine tufacee di un ex convento del XII secolo, si sviluppa lungo un percorso scenografico da percorrere muniti di torce.
Nelle diverse “stanze delle torture”, allestite dopo una complessa ricerca sulle tecniche di tortura utilizzate anticamente dall’uomo ed una laboriosa e minuziosa ricostruzione degli attrezzi, è possibile osservare come venivano inflitte le pene dagli inquisitori. Guardate un po’ questa video che ho trovato su youtube.
Finita la visita delle cantine discorriamo con il proprietario di Massoneria, Templari e misteri del paese. Continuando la nostra peregrinazione per le viuzze ricche di storia, veniamo fermati da un interessante personaggio, scopriremo poi essere l’artista Claudio Iannotta, in arte Van Claude, che ci consiglia di andare a mangiare al caffé ristorante MIRO’.
Lo consiglio per la sua terrazza panoramica, la simpatia e la professionalità del personale. Inoltre si mangia bene e c’è anche il menù vegetariano.
Clicca per vedere la presentazione.Se volessimo fare una lista riassuntiva di cosa vedere a Sant’Agata, consiglierei:
- Perdersi per il centro storico alla ricerca delle vecchie insegne dei negozi, un vero Amarcord;
- Cattedrale dell’Assunta (il Duomo) e la sua cripta insolita;
- Chiesa di San Francesco: notate i pavimenti ne rimarrete stupiti. Inoltratevi poi nel nucleo archeologico dove troverete una sezione dedicata ai Sanniti ed unadedicata al periodo longobado;
- Chiesa Sant’Angelo in Munculanis: ammirate la magnifica Madonna addolorata e scendete giù nella cripta dove troverete le sepolture a “scolatoio”;
- La chiesa dell’Annunziata e il suo Giudizio Universale che emerge in tutta la sua apocalittica dimensione all’uscita della chiesa.