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Sant'Andrea in un'opera singolare di Girolamo Cenatiempo

Creato il 01 maggio 2010 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Sant'Andrea in un'opera singolare di Girolamo Cenatiempo Una composizione originalissima, con grande affollamento in terra ed in cielo: davvero notevole questo "Martirio di S. Andrea", di proprietà della Cattedrale, stabilmente entrato a far parte delle collezioni del Museo del Duomo. Fratello di s. Pietro e pescatore insieme a lui, Andrea fu il primo degli apostoli a seguire Gesù. I Vangeli canonici forniscono scarsi elementi relativi alla sua iconografia, che ha come fonte principale di ispirazione per gli artisti la Leggenda Aurea. Al testo duecentesco di Jacopo da Varazze si rifà anche il nostro pittore che raffigura s. Andrea come un vecchio vigoroso dalla lunga barba bianca issato su una croce a forma di X o decussata, diventata poi emblema e suo principale attributo identificativo: è la fase culminante del martirio, che la tradizione colloca nell'antica Patrasso. Come si può vedere, l'avvenimento è attualizzato dagli abiti e dai copricapi turchi del variopinto popolino che assiste all'esecuzione mentre sulla destra, nel punto solitamente destinato ai committenti, risalta la figura di un notabile orientale con barba, manto e turbante. L'imponente personaggio sembra appoggiarsi al bastone; davanti a lui, due donne con un bambino, come improbabili concubini senza il velo e dai tipici tratti mediterranei. Egea, lo spietato proconsole romano di cui parlano gli Atti degli Apostoli è invece riconoscibile in primo piano, sulla sinistra, in groppa a un focoso destriero. Indossa elmo e corazza e tiene saldamente impugnato nella mano destra il bastone del comando. Fra i suoi attendenti, un alfiere con il gonfalone rosso e altri soldati, che sembrano guardare con indifferenza i carnefici mentre legano il santo (fu legato, non inchiodato alla croce) e si apprestano a trafiggerlo con la spada. Altri giannizzeri, mischiati tra la gente, mostrano minacciosi le lance o le frecce acuminate, sotto lo sguardo severo di un uomo sulle cui spalle pende un cappuccio lungo e aguzzo, che lo fa sembrare un frate. Intanto nel cielo, solcato da nubi corrusche, compaiono in gran numero gli angeli, che si apprestano a porgere al martire la palma della vittoria.

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