e questa è la notte dei falò di Sant’Antonio. E’ una tradizione vecchia di secoli e così per riviverla in questa fredda, gelida e nebbiosa sera milanese non ho voluto mancare all’appuntamento con il falò.
A questo falò, in tono scaramantico, è stata data la forma di una specie di piramide Maya in miniatura per esorcizzare la paura della fatidica data del 21 dicembre 2012, e sulla cui sommità seduto sopra uno scanno c’era un bel “Vecchione” da bruciare.
Il falò on il suo fuoco atavico e magico è stato u n momento di grande gioia, un ritorno ai rituali bene augurali, un festeggiamento della stagione invernale che sta andando verso la fine…
Ma in questa serata gelida c’è stato anche un vero piacere per il palato che ha contribuito a rissollevarci ancor di più nello spirito:
il vin brulé…
Ingredienti: 1 litro di vino rosso corposo, 2 stecche di cannella, 200 gr. di zucchero, 8 chiodi di garofano, 1 arancia, 1 limone.
In una pentola metto i chiodi di garofano, la cannella, aggiungete pian il vino e lo zucchero, poi le bucce dell’arancia e del limone prive del bianco, mescolo così che lo zucchero si sciolga, poi porto ad ebollizione per un paio di minuti mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
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