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Santa Barbara e i fulmini: leggenda, tradizioni e culto

Creato il 04 dicembre 2015 da Berenice @beneagnese
Lu patre non sapìa se che se fa/ e jò na torre l'andiede a portà A capu a capu de venticinqu'anni/ venne la nòva che Barbera era grande...

Questi sono i primi versi di un lungo canto popolare che ancora viene sussurrato in Umbria nel giorno in cui la Chiesa cattolica e ortodossa ricordano Santa Barbara, la martire nata in Nicomedia (attuale Turchia) nel 273 e morta il 4 dicembre del 306, invocata a protezione dei fulmini e delle morti improvvise.

La vita della giovane Barbara, figlia del funzionario Dioscoro, è stata diffusa dal Panegirico di San Giovanni Damasceno e dalla Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine che hanno contribuito ad alimentarne il culto. Santa Barbara è patrona di numerose località e protettrice dei Vigili del Fuoco, dei minatori, degli artificieri, degli architetti e degli ingegneri ambientali.

'Santabarbara' è il nome dato agli edifici che custodiscono esplosivo e munizioni, sinonimo di polveriera.

I fulmini. L'invocazione domestica 'Santa Barbara e Santa Elisabetta, liberateci da ogni fulmine e da ogni saetta', pronunciata in occasione di temporali e burrasche, riconduce alla narrazione del martirio di Barbara che venne eseguito dopo la denuncia fatta dal padre Dioscoro. Egli rinchiuse Barbara in una torre per allontanarla dalla corte dei numerosi pretendenti e quando scoprì che la fanciulla aveva promesso la sua fedeltà a Cristo rifiutandosi di sposarsi con chi veniva indicato, la fece sottoporre dal magistrato romano a una serie di torture. La santa venne flagellata, ma le verghe si trasfomarono in piume, fu torturata col fuoco, le furono tagliati i seni, infine fu decapitata.

Fu allora che un fulmine cadde sulla testa di Dioscoro, folgorandolo.

Il corpo di Santa Barbara si trova a Burano, isola della laguna veneziana.

Patrona di Ottaggi e invocata nei terremoti. In Valnerina, in Umbria, la santa viene festeggiata in una frazione del Comune di Sellano, Ottaggi, dove sorge una piccola chiesa a lei intitolata. Numerosi, in tutto il territorio della vallata, sono i dipinti del XIV-XV secolo che la riproducono spesso con la torre in mano, caratterizzata dalle tre finestre simbolo della Trinità. Santa Barbara veniva invocata anche a protezione dei terremoti.

La tradizione. In occasione di Santa Barbara i Greci preparano zuppe (spermà) di grano, uvetta, melograno, noci e mandorle che regalano prosperità e sono di auspicio per le ragazze in cerca di marito. Cucinano anche frittelle dolci chiamate melopites.

Un'altra tradizione legata al 4 dicembre è quella detta dei 'rami di Santa Barbara'. Vengono tagliati dei rametti dagli alberi da frutto, messi a bagno in acqua tiepida per una notte, lasciati nell'acqua e poi collocati nel presepe. Il giorno di Natale saranno spuntate le gemme.

Santa Barbara e i fulmini: leggenda, tradizioni e culto
Santa Barbara e i fulmini: leggenda, tradizioni e culto

Il Ghirlandaio, affresco di Santa Barbara nella pieve di Cercina - In alto la Chiesa di Santa Barbara Ottaggi di Sellano


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