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Santa Claus

Creato il 06 dicembre 2011 da Shabbygirl

Santa Claus Credere all'esistenza di Babbo Natale è qualcosa che accomuna un pò la storia personale di tutti ed anche la mia! Pensandoci ora, da "grande",  non mi dispiace affatto e in fondo mi piace ancora "credere" e sognare che davvero quel panciuto signore vestito di rosso e dalla lunga barba.. venisse giù dal camino.. anzi.. nello specifico, arrivasse a casa mia dal balcone al terzo piano del mio palazzo.. beh la mia famiglia non aveva il camino... ha dovuto adattarsi a parcheggiare lì..Ihih!! Vorrei che i miei figli continuassero ad alimentare i loro sogni su babbo natale come favevo io.. con storie , favole e filastrocche! Perchè togliergli questi ricordi così dolci.. sognare e credere nelle favole aiuta a crescere.. ogni bambino dovrebbe vivere sereno anche attraverso queste cose. Oggi sto pensando al mitico Babbo non a caso..  oggi è San Nicola!( onomastico del mio amour tra le altre cose!!)  Come tutti già sapete Babbo Natale ,come noi lo conosciamo è una recente declinazione del patrono di Bari.  Era originario della Turchia e come vescovo di Myra si dedicò interamente alla vita cristiana. In particolare ci è stata tramandata la sua grande dedizione a favore dei poveri a cui distribuiva cibo e doni. Il senso di bontà del Natale si è unito felicemente con la figura di San Nicola ma ho scoperto  che la creazione della figura di Babbo natale ha però una data.. non come pensavo anch'io dovuta al contributo della pubblicità della Coca Cola ma nasce con la pubblicazione della Poesia ""La notte prima di Natale""  sul Sentinel nel 1823.. E' Clement Clarke Moore che per la prima volta viene descritto proprio come noi ce lo immaginiamo oggi!! .... Ed ecco la poesia...
Twas the Night before Christmas Poem
  Twas the night before Christmas, when all through the house
    Not a creature was stirring, not even a mouse.
    The stockings were hung by the chimney with care,
     In hopes that St Nicholas soon would be there.
     The children were nestled all snug in their beds,        While visions of sugar-plums danced in their heads.      And mamma in her ‘kerchief, and I in my cap,      Had just settled our brains for a long winter’s nap.      When out on the lawn there arose such a clatter,      I sprang from the bed to see what was the matter.
Away to the window I flew like a flash,
Tore open the shutters and threw up the sash.
The moon on the breast of the new-fallen snow
Gave the lustre of mid-day to objects below.
When, what to my wondering eyes should appear,
But a miniature sleigh, and eight tinny reindeer.
With a little old driver, so lively and quick,
I knew in a moment it must be St Nick.
More rapid than eagles his coursers they came,
And he whistled, and shouted, and called them by name!
"Now Dasher! now, Dancer! now, Prancer and Vixen!
On, Comet! On, Cupid! on, on Donner and Blitzen!
To the top of the porch! to the top of the wall!
Now dash away! Dash away! Dash away all!"
As dry leaves that before the wild hurricane fly,
When they meet with an obstacle, mount to the sky.
So up to the house-top the coursers they flew,
With the sleigh full of Toys, and St Nicholas too.
And then, in a twinkling, I heard on the roof
The prancing and pawing of each little hoof.
As I drew in my head, and was turning around,
Down the chimney St Nicholas came with a bound.
He was dressed all in fur, from his head to his foot,
And his clothes were all tarnished with ashes and soot.
A bundle of Toys he had flung on his back,
And he looked like a peddler, just opening his pack.
His eyes-how they twinkled! his dimples how merry!
His cheeks were like roses, his nose like a cherry!
His droll little mouth was drawn up like a bow,
And the beard of his chin was as white as the snow.
The stump of a pipe he held tight in his teeth,
And the smoke it encircled his head like a wreath.
He had a broad face and a little round belly,
That shook when he laughed, like a bowlful of jelly!
He was chubby and plump, a right jolly old elf,
And I laughed when I saw him, in spite of myself!
A wink of his eye and a twist of his head,
Soon gave me to know I had nothing to dread.
He spoke not a word, but went straight to his work,
And filled all the stockings, then turned with a jerk.
And laying his finger aside of his nose,
And giving a nod, up the chimney he rose!
He sprang to his sleigh, to his team gave a whistle,
And away they all flew like the down of a thistle.
But I heard him exclaim, ‘ere he drove out of sight,
"Happy Christmas to all, and to all a good-night!"

(Traduzione)
Era la notte prima di Natale

Era la notte prima di Natale e tutta la casa era in silenzio,  nulla si muoveva, neppure un topino.
Le calze, appese in bell'ordine al camino,
aspettavano che Babbo Natale arrivasse.

I bambini rannicchiati al calduccio nei loro lettini
sognavano dolcetti e zuccherini;
La mamma nel suo scialle ed io col mio beretto
stavamo per andare a dormire 

quando, dal giardino di fronte alla casa, iunse un rumore
Corsi alla finestra per vedere che cosa fosse successo,
spalancai le imposte e alzai il saliscendi.
La luna sul manto di neve appena caduta
illuminava a giorno ogni cosa
ed io vidi , con mia grande sorpresa,
una slitta in miniatura tirata da ott minuscole renne 
e guidata da un piccolo vecchio conducente arzillo e vivace;
capii subito che doveva essere Babbo Natale.
Le renne erano più veloci delle aquile
e lui le incitava chimandole per nome. 
"Dai, Saetta! Dai, Ballerino!
Dai, Rampante e Bizzoso!
Su, Cometa! Su, Cupido! Su, Tuono e Tempesta!
Su in cima al portico e su per la parete!
Dai presto, Muovetevi!"
Leggere come foglie portate da un mulinello di vento,
le renne volarono sul tetto della casa,
trainando la slitta piena di giocattoli.
Udii lo scalpiccio degli zoccoli sul tetto,
non feci in tempo a voltarmi che
Babbo Natale venne giù dal camino con un tonfo. 
Era tutto vestito di pelliccia, do capo a piedi,
tutto sporco di cenere e fuliggine
con un gran sacco sulle spalle pieno di giocattoli:
sembrava un venditore ambulante
sul punto di mostrate la sua mercanzia!
I suoi occhi come brillavano! Le sue fossette che allegria!
Le guance rubiconde, il naso a ciliegia!
La bocca piccola e buffa arcuata in un sorriso,
la barba bianca come la neve, 
aveva in bocca una pipa
è il fumo circondava la sua testa come una ghirlanda.
Il viso era largo e la pancia rotonda
sobbalzava come una ciotola di gelatina quando rideva. 
Era paffuto e grassottello, metteva allegria,
e senza volerlo io scoppiai in una risata.
Mi fece un cenno col capo ammiccando
e la mia paura spari,
non disse una parola e tornò al suo lavoro.
Riempì una per una tutte le calze, poi si voltò,
accennò un saluto col capo e sparì su per il camino. 
Balzò sulla slitta, diede un fischio alle renn
e volò via veloce come il piumino di un cardo.
Ma prima di sparire dalla mia vista lo udii esclamare:
Buon Natale a tutti e a tutti buona notte!
Buona notte anche da parte mia... dolci sogni a tutti!! Hugs Stefy



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