SANTA EVITA - Tomás Eloy Martínez

Creato il 10 gennaio 2014 da Lalettricerampante
Il mio primo impatto con Evita è avvenuto alle medie. Era da poco uscito il film con Madonna e Antonio Banderas, tratto dall'omonimo musical di  Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, e il laboratorio teatrale di cui facevo parte aveva deciso di metterlo in scena. Ammetto che sognassi di cantare Dont' cry for me Argentina davanti a un pubblico, ma, essendo io stonata come una campana, mi sono ritrovata a interpretare la "folla". Ma in realtà non mi importava, ero talmente innamorata di quel musical e di quel film, che l'importante per me era farne parte.Ovviamente a quei tempi tutta la parte storica, politica e sociale dietro alla figura di Evita Perón mi era totalmente sconosciuta. Ci erano state date le informazioni base, quelle che avremmo potuto comprendere: una dittatura argentina, lei una donna povera che ha sfruttato l'amore per arrivare al potere, una donna che ha aiutato il suo popolo, più acclamata di Perón stesso e per questo è diventata leggenda e rimasta tale anche dopo la sua morte. Ma di cosa è successo realmente a chi le stava accanto, in vita ma anche dopo, non ci è mai stato raccontato nulla. Forse eravamo troppo piccoli, per capire appieno il mito di Evita.
Da quando ho visto per la prima volta questo libro ho provato un forte desiderio di leggerlo. Non so se fosse curiosità latente, rimasta in me fin dai tempi delle medie e poi, per un motivo o per l'altro, mai approfondita. Né se fosse la mia passione per la letteratura sudamericana in generale. Non lo so. Fatto sta che sentivo che questa storia mi chiamava, che voleva a tutti costi essere letta (che sia anche merito delle bellissime copertine della Sur?)
In questo libro, che è un misto tra reportage e romanzo, tra finzione e realtà, Tomás Eloy Martínez ci racconta di quello che è successo dopo la prematura scomparsa della donna. Perón l'ha fatta imbalsamare, del suo corpo sono state fatte diverse copie, che hanno affrontato mille avventure e mille peripezie, in giro per il mondo. Un peregrinare strano, il suo, con il suo corpo che sembra impossibile da seppellire, che rimane intatto nel tempo, come quello di una bambola di porcellana, mentre a chiunque se ne occupasse, o anche solo si trovasse intorno a lei, capitavano le cose più strane. Chi se ne innamorava perdutamente, chi perdeva la testa e ne diventava ossessionato, al punto da impazzire, chi continuava ad amarla come se fosse ancora viva e chi ad odiarla, per tutto quello che è stata e che continuava ad essere anche da morta.
La cosa forse più bella di questo libro è l'incapacità di scindere tra realtà e finzione, tra fatti realmente successi e fatti invece romanzati, inventati. Un mix incredibile, che riesce a riflettere appieno tutto quello che Evita è stata: la sua vita reale che si alterna alle leggende sul suo conto, i momenti sotto i riflettori che si alternano al silenzio e all'oblio, in cui tutti suppongono ma nessuno sa, la sua fragilità e la sua forza, il potere che ha avuto, da viva, da morta, e di cui forse non era nemmeno del tutto consapevole. Tomás Eloy Martínez è stato davvero, davvero bravo. L'aver vissuto quel periodo lo ha sicuramente aiutato (un libro così può essere scritto solo ed esclusivamente da un argentino che ha vissuto quegli anni) nel rendere al meglio il clima, le sensazioni e le percezioni attorno a questa donna. Si legge con piacere, ci si appassiona, anche se a tratti è sicuramente un tantino inquietante (l'idea di questo corpo, imbalsamato, che resiste agli anni e gira il mondo, alla lunga mette un po' di angoscia).Insomma, un libro assolutamente consigliato!
Titolo: Santa EvitaAutore: Tomás Eloy MartínezTraduttore: Silvia MeucciPagine: 433Anno di pubblicazione: 2013Editore: SurISBN: 978-8897505228Prezzo di copertina: 16,00€Acquista su Amazon:formato brossura:Santa Evitaformato ebook: Santa Evita

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