J. Joubert
Dicesi miracolo "(dal latino «miraculum», cosa meravigliosa) un evento a volte attestato, a volte asserito, difficilmente spiegabile secondo cause conosciute, e quindi attribuito a qualche causa paranormale, e specificamente ad un intervento soprannaturale o divino, e che appare svolgersi in contrasto con le leggi naturali" (fonte: Wikipedia). Per chi ci crede, si presuppone che un miracolo sia risolutivo e definitivo. Facciamo l'esempio di un malato terminale che incorra in una guarigione spontanea e inspiegabile con gli attuali strumenti scientifici. Un credente lo definisce miracolo, sottintendendo che il malato sia guarito in modo definitivo. Insomma, Dio interviene dall'alto per debellare il male di quella persona, non per concedergli una pausa di qualche mese, altrimenti più che di miracolo si tratterebbe di un trucco o di una presa in giro. Nella concezione cattolica, il miracolo è operato da Dio, direttamente o per intercessione di un santo. Proprio l'attribuzione di almeno due miracoli avvenuti dopo la morte è uno dei requisiti per la beatificazione, prima, e la canonizzazione, poi, di un santo.
Di miracolo si è parlato anche in occasione degli interventi soprannaturali che l'Unto del Signore che abbiamo la fortuna di ritrovarci come Presidente del Consiglio ha operato per risolvere problemi quali la ricostruzione dell'Aquila o la spazzatura di Napoli. Se la condizione del centro storico del capoluogo abruzzese non depone esattamente a favore della futura causa di beatificazione di Silvio da Arcore, sulla maggior parte di giornali e TV si sono sprecate le lodi per l'efficacia e la rapidità con cui Berlusconi in prima persona si è fatto carico dello smaltimento delle tonnellate di rifiuti che soffocavano la città partenopea. Soffocavano? In realtà pare che la spazzatura non se ne sia mai andata, salvo che nelle quattro vie "vetrine" del centro storico, dove casualmente venivano girati i reportage che testimoniavano dell'avvenuta pulizia. L'operazione effettuata non è diversa da quello che l'adolescente medio fa quando i genitori gli chiedono di pulire la sua camera: nasconde la polvere sotto il letto e sposta il disordine in luoghi non visibili a colpo d'occhio.
Dal primo proclama di avvenuta pulizia di Berlusconi ai fedeli a oggi, il problema è magicamente ricomparso già svariate volte. L'ultima nei giorni scorsi. Per far fronte alla situazione, il premier ha deciso di usare le maniere forti: l'esercito. “Da lunedì saremo in campo con 73 mezzi e con 170 uomini per far ritornare Napoli ad essere una città civile” ha tuonato il futuro beato. Non si capisce se dopo aver fatto sparire l'immondizia (per metterla dove, poi, non è dato sapere), i militari avranno l'ordine di sparare a vista a eventuali sacchetti vaganti, per evitare il riformarsi dei cumuli vergognosi.
Come d'abitudine, infine, ci si appresta a compiere i miracoli poco prima di tornate elettorali. Non è un caso che tra un mese circa si voti per eleggere il sindaco di Napoli. Il discutibile candidato del centrodestra è Gianni Lettieri, al centro di vicende poco chiare e di rapporti con personaggi poco raccomandabili, primo fra tutti il sottosegretario Nicola Cosentino. Eloquente è il fatto che le dichiarazioni in merito all'ultima vicenda legata ai rifiuti siano giunte quasi esclusivamente da Berlusconi e non da colui che più interesse avrebbe a mostrarsi interessato al problema, considerato anche il calo nei recenti sondaggi. Forse è intento a pregare, in attesa del miracolo.