Dal duello trasmesso da La7 tra l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il suo storico nemico Santoro ad uscirne vincitori sono stati entrambi, mentre ad essere sconfitti siamo noi tutti e la Politica, quella vera e seria, quella che, in un momento così difficile per il paese dovrebbe prendere decisioni difficili ma necessarie e determinanti.
Il Berlusca era a suo agio, in piena forma, non era “fuori casa” come ha sostenuto, ma in casa sua: la televisione.
Una trasmissione come quella che è stata imbastita da Santoro, Travaglio e La7 è perfetta per il cavaliere mascherato, il quale non poteva proprio chiedere di meglio: una prime time tutta dedicata a lui, con notevole battage pubblicitario e con il duo nemico che, nel comune immaginario di molti spettatori, avrebbero dovuto demolirlo ma in realtà si erano perfettamente autolimitati dall’attenzione al dio share.
Quindi è stato confezionato uno spettacolino perfetto per lo showman Berlusconi che, ovviamente, si è prontamente messo a sguazzarvici dentro allegramente, traendone un probabile beneficio dal punto di vista dei consensi; perchè il popolo italiano è da sempre appecoronato verso gli imbonitori di qualsiasi tipo e genere, è un popolo di fessi che non chiedono altro di essere infinocchiati dal messia di turno. Sia esso Wanna Marchi, il Duce, il giocatore di calcio ignorante da fare schifo, il Berlusca di turno, il tronista del momento. Ogni classe sociale ha il proprio feticcio da tifare, da osannare, da credere.
Santoro, da parte sua fa il suo mestiere, cioè fa il giornalista televisivo, e dato che dalle quelle parti si vive di ascolti ha puntato tutto su di essi, tralasciando quasi del tutto la battaglia politica che spesso, invece, lo ha contraddistinto. Ma i soldi sono soldi, ed il posto di lavoro è posto di lavoro, specie di questi tempi. E quindi, in barba a tutte le sue convinzioni, confeziona scientemente lo spettacolino perfetto per neo nonno Silvio e devo dire che, a questo punto, c’è da rivalutare alla grande anche la signora D’Urso, che al pari del più austero Santoro, non ha fatto altro che il proprio mestiere. Se poi consideriamo che la D’Urso non è giornalista e Santoro invece si, allora ecco che rivalutare la prima è d’obbligo.
Direi che la serata ha ampiamente dato ragione ad entrambi i contendenti. Ad uscirne a pezzi è la Politica, intesa nel suo termine più elevato. E, conseguentemente tutti noi.
Oggi la politica è questa: teatro d’avanspettacolo, roba da Bagaglino.
Ed i problemi restaranno insoluti proprio per questo semplicissimo motivo. Perchè per risollevare un paese come il nostro occorre che i politici facessero i politici davvero ed i giornalisti facessero i giornalisti davvero. E magari i magistrati pensassero a fare il loro lavoro, specie se vi sono incarichi di alto prestigio e responsabilità. Non sarebbe male.
Purtroppo, invece, abbiamo partiti politici ridotti da troppo tempo a comitati d’affari, dove si lavora alacremente solo per realizzare gli interessi di piccoli gruppi di amici ed amici degli amici, con buona pace di chi ne resta fuori.
Abbiamo personaggi politici che non rappresentano nessuno se non se stessi e il loro entourage, e lavorano solo per interessi personali e familiari-amicali. Incapaci di comprendere e capire realmente ciò che c’è al di fuori del loro piccolo mondo di privilegi.
I giornalisti d’alto bordo,di solito, sono asserviti a questo o quel comitato d’affari, non per cattiveria o mala fede, ma perchè così va il mondo, e quindi raccontano ciò che devono raccontare, e non aspettano altro che salire sul carro giusto. Le conoscenze giuste sono tutto in questo paese. Se non le hai sono guai. Seri.