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Santoro VS Berlusconi: la moviola

Creato il 11 gennaio 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

B & S11 GENNAIO 2013 – Ha vinto Berlusconi.

Ha vinto Berlusconi, punto e basta. Ha vinto perchè ha ottenuto tutto quello che desiderava. Non ha messo KO l’avversario, certo, magari non guadagnerà milioni di voti, ma ha giocato il match che voleva, ha tenuto la guardia alta quando l’avversario attaccava ed ha saputo reagire appena c’è stata l’occasione. Non c’è bar, banca o ufficio nel quale oggi non si discuta sulla performance del Cavaliere. E quello che voleva, l’ha ottenuto. Chapeau.

Analizziamo meglio l’incontro: quando accetta l’invito del vecchio “nemico” Santoro, Silvio è un campione in disgrazia, appannato dagli anni e dai tanti errori commessi. Essere ospite a Servizio Pubblico è un po’ il match della vita. Ti danno l’occasione di confrontarti con l’alfiere principale dei tuoi avversari, quello che da anni ti tormenta e ti legna appena ne ha la possibilità. Sai che ti troverai a giocare in un’arena ostile, dove le telecamere non si lasceranno scappare ogni tua singola smorfia di disappunto. Non sei il favorito e milioni di italiani sono pronti ad assistere in diretta al tuo crollo definitivo, ma accetti, perchè se fai bella figura lì allora stai a vedere che per te non è ancora finita, un altro giro please.

Santoro, Travaglio, Vauro e compagnia bella sono lì, osservano la bestia ferita e sfiancata dalla lunga battaglia entrare nell’arena. Possono darle il colpo di grazia, c’è profumo di vittoria nei camerini. Santoro è più forte, gioca in casa e ha molte cartucce da sparare contro un avversario che negli ultimi due anni ha fatto di tutto per annientarsi da solo. Ma è presuntuoso, lo sottovaluta. Appena parte la diretta ti fa capitre subito quale sarà l’andazzo: un tiro al bersaglio, lento e inesorabile. Ogni affermazione un attacco, ogni frase un’insinuazione, finchè le spiegazioni e le scuse dell’altro non serviranno più a nulla e si aggroviglieranno tra loro senza lasciargli scampo. Passano i minuti. Berlusconi si difende bene, para e non si piega. Santoro non cambia la sua tattica, ogni tanto si fa sostituire dai suoi vassalli, ma anche con loro lo spartito rimane lo stesso.

Il pubblico è perplesso. Doveva essere un massacro, sembra un’operetta. Due attori consumati che passano il tempo a raccontarsi cosa hanno fatto durante l’ultimo anno. Si punzecchiano e ognuno ride alle proprie battute. Si scivola, e alla fine si finisce a tirar fuori vecchie figuracce… ti ricordi quella volta con la Merkel?

La puntata sta per finire. Santoro ha scagliato mille colpi al costato ma nessun diretto al volto. Non ha sfoderato nessun nuovo attacco, si limita ad utilizzare vecchie armi, convinto che la sua forza e il maggior numero di colpi a disposizione alla fine porteranno alla vittoria. Ma sbaglia. Perchè l’avversario sarà pure anziano e logoro, ma su certe cose ha classe da vendere. Perchè in fondo, questa tv l’ha inventata lui. Basta un attimo di sufficienza ed ecco che Silvio si allontana dalle corde e inizia a menare colpi. Santoro è colto di sorpresa, urla e prova a rispondere ma ormai la campanella del gong sta per suonare.

Il match è finito, nessuno dei due è andato al tappeto, la parola ai giudici. Vince Silvio, ai punti, perchè trasforma la sua messa funebre in un one man show che neanche nelle più rosee previsioni. Cinderella Man.

Santoro è frastornato, Berlusconi non gli ha fatto male, ma lui gliene ha fatto ancora meno. Si consola con una borsa stratosferica, ha fatto lo share della vita e il suo talk show nei prossimi anni farà accademia. Se ne va comunque soddisfatto.

Berlusconi vince, Santoro non esce del tutto sconfitto…ma allora?

In tre ore non si è parlato di nulla, i problemi reali del Paese sono rimasti sullo sfondo. Lavoro, tasse, giovani, temi solamente accennati e mai analizzati in concreto. Era pur sempre campagna elettorale, ma non si è capito quali saranno le mosse per risollevare l’Italia. Solo qualche spruzzata di economia, ma in salsa molto cialtrona. Soldi e donne, di quelle si, tanto e spesso.  Che quasi quasi si poteva guardarsi un bel film.

Berlusconi vince, Santoro non è battuto. Chi perde?

Perdiamo noi.

Matteo Dani


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