Riparte a pieno ritmo il Santuario dei Cetacei, l’area marina protetta internazionale fra Toscana, Liguria, Sardegna, Principato di Monaco e Francia. Noto in Francia come Santuario Pelagos, è un’area marina , classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo.
Un zona di mare, ove grazie soprattutto alla ricchezza di cibo, si rileva una massiccia concentrazione di cetacei, ma che negli ultimi tempi è stato particolarmente funestato da incidenti e non ultimo quello dei circa 200 fusti tossici persi in mare dall’Eurocargo Venezia della Grimaldi, il 17 dicembre 2011, al largo dell’isola della Gorgona (Livorno), o dopo il drammatico affondamento, il 13 gennaio scorso, del Costa Concordia davanti al porto dell’Isola del Giglio.
Il ministero dell’Ambiente annuncia il ritorno in piena attività del Santuario partendo proprio dal progetto di tracciabilità via radar per le rotte delle navi ed il rilancio della sede di Genova dell’area protetta. Oltre all’attivazione della sede genovese, il ministero ha confermato il metodo della condivisione e della concertazione, che coinvolgeranno anche i Comuni, su temi come il monitoraggio delle specie e degli ecosistemi del Santuario e il completamento della rete di tracciamento radar.
Tra gli incontri avuti al ministero spiccano quelli con le maggiori associazioni ambientaliste impegnate nella difesa del mare: Legambiente, Wwf, Marevivo e Greenpeace, proprio quest’ultima, già nel 2010 e poi ancora nel 2011, aveva denunciato il forte stato di degrado dell’ ambiente marino del Santuario rilevando “contaminazione da sostanze chimiche pericolose delle coste liguri e toscane”.
La superficie del Santuario è di circa 87.000 kmq ed è compresa ad ovest, da puntaEscampobariou a Capo Falcone, situato sulla costa occidentale della Sardegna; ad est da Capo Ferro, sulla costa nord orientale della Sardegna a Fosso Chiarone, situato sulla costa occidentale italiana, in Toscana.
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