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L’apparizione risale al 1341, come attesta un atto notarile, e la veggente è una semplice fanciulla muta; le circostanze storiche ci parlano anche di odi e guerre tra i paesi vicini a Garbagna.
E’ un venerdì di maggio e la Madonna le disse :” và e dì loro che edifichino una cappella in mio onore ed io farò tornare la pace.” La pastorella parlò e riferì il messaggio.
Siamo in pieno feudalesimo e le avversioni tra famiglie e paesi non mancavano. La popolazione accolse l’invito della Madonna e gli abitanti delle varie frazioni e paesi vicini fecero la pace.
Si edificò una cappella rustica e nel 1500 si ampliò (è la parte attuale dell’altare con l’immagine della Madonna) e nel 1600 si ampliò con la seconda arcata e nel 1700 con la terza e nel 1800 l’ultima arcata con portichetto.
L’affresco che è sull’altare è del 1600 ; rappresenta la Madonna con una veste rossa ed il manto azzurro e sotto c’è la scritta “…veni de Libano….” Essa è affiancata a destra da San Rocco e a sinistra da San Sebastiano. L’altare è circondato da tredici effigi di santi ; sopra ci sono dei putti in gesso simili a quelli che sono sull’altare dell’Oratorio di San Rocco in piazza a Garbagna.La balaustra e l’organo sono del 1700.
Negli atti della visita pastorale del 1603 il Santuario è descritto come Oratorio Campestre con campanile e casa annessa.
Esiste un inventario del 19 aprile 1659 presso l’Archivio Parrocchiale di Garbagna dove sono elencati i beni della Chiesa Campestre della Beata Vergine del Lago.
Tali beni derivano da redditi su case e terreni siti in Garbagna ed erano pure elencati gli oggetti di valore adornanti la statua della Vergine e anche gli arredi della Chiesa stessa.
Molti visitatori quando arrivano al Santuario si chiedono : “ dov’è il Lago? “
Con l’inverno l’acqua si raccoglieva in un avvallamento e formava in esso un laghetto. In seguito, con varie costruzioni e serramenti , il laghetto scomparve.
Accanto si erige una Chiesa nuova, più capace; essa fu iniziata nel 1953 ed è ancora oggi da ultimare.
Il santuario è stato mèta costante di pellegrinaggi per secoli , fino ai nostri giorni.
A memoria dell’evento miracoloso, negli Statuti di Garbagna del 1520 è prescritta l’astinenza dai lavori civili per tutti i venerdì di maggio ed in special modo per il terzo venerdì di tale mese.
Nadia F.
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