Scatta dunque, proprio in seguito a questo “marasma”, la mobilitazione del mondo politico astigiano. Il consigliere comunale PdL Rosanna Valle ha presentato oggi un’interrogazione in Consiglio Regionale per fare chiarezza sui fatti e capire a cosa vanno incontro ora i cercatori di tartufo sanzionati.
“Per usi e tradizioni secolari”, si legge su un comunicato della consigliera astigiana, “la vendita di tartufi avviene senza l’apposizione di simili cartellini, in quanto il prodotto è sicuramente noto e riconoscibile dai frequentatori di queste manifestazioni, peraltro intitolate e appositamente dedicate a questo prestigioso fungo ipogeo che nasce sulle colline e nelle vallate del Piemonte, le quali devono gran parte del loro prestigio e della loro fama al tartufo”.
Un’interrogazione “per sapere quali azioni si intendano intraprendere, a livello tecnico, politico e legislativo, per evitare che in futuro manifestazioni analoghe possano essere turbate dagli effetti di una solerte azione di vigilanza e di controllo che, sicuramente nel pieno rispetto della legalità, punta alla verifica di aspetti formali e non sostanziali della normativa, arrecando profondi disagi ai cercatori di tartufi senza nel contempo favorire, come sarebbe invece opportuno che avvenisse, la sicurezza dei consumatori”.
L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai consiglieri regionali Marco Botta (Pdl) e Giovanni Negro (Udc).