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Saper morire di Gian Domenico Borasio

Creato il 27 aprile 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Saper morire di Gian Domenico Borasio

Tra pochi giorni nelle librerie per Bollati Boringhieri Saper morire di Gian Domenico Borasio, un libro sulla morte e su cosa la medicina può fare.

Quello sul fine-vita è un dibattito che sta infuriando in Italia, particolarmente dopo il caso di Eluana Englaro, nel quale Gian Domenico Borasio ha preso parte attiva. Si sono espressi religiosi, filosofi, bioeticisti, letterati; ma sono state davvero poche le voci dei medici, gli unici che possono dirci cosa accade davvero, fisicamente, quando si muore. Sapendolo, molte opinioni infondate forse cambierebbero. La morte è il tabù della nostra epoca, viene nascosta, allontanata a forza dai nostri pensieri, eppure tutti ci pensiamo (molto) e tutti siamo costretti a confrontarci con lei, nel momento in cui tocca una persona che ci è vicina o, ineluttabilmente, quando infine toccherà a noi.

È la paura, non la morte, il sottotesto inespresso di molti dibattiti sul fine-vita;  èlei che aleggia durante i colloqui medico-paziente e che molto spesso si finge di non vedere; è lei il principale ostacolo alla comunicazione medica; ed è ancora lei la principale causa di decisioni sbagliate e di morti inutilmente dolorose.  Tante persone, anche molto colte e brillanti (anzi, soprattutto loro), al cospetto della morte si comportano in maniera inspiegabilmente irrazionale. Questo libro è tanto più importante in quanto insegna come conviene comportarci di fronte alla fine. L’obiettivo principale di Saper morire è allontanare un po’ la paura della morte dalle persone, specialmente la paura di una morte dolorosa. La paura distorce la percezione, ostacola l’informazione e annulla il dialogo. Tre premesse che sono invece fondamentali per prepararsi debitamente al proprio fine-vita. E le persone che abbiamo modo di assistere ci insegnano che prepararsi alla morte èil modo migliore per prepararsi alla vita.

Gian Domenico Borasio (Novara, 1962) dirige la cattedra di Medicina palliati­va dell’Università di Losanna. È stato per vent’anni a capo del gruppo di ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica (sla) del Diparti­mento di Neurologia dell’Università di Mo­naco di Baviera. Tra i fondatori del Centro interdisciplinare di medicina palliativa di Monaco, il Borasio è autore di oltre 250 arti­coli specialistici e 12 testi di medicina. Italiano di nascita, vive tra Germania e Sviz­zera da oltre trent’anni. Ha redatto il pro­tocollo per interrompere l’idratazione e l’a­limentazione di Eluana Englaro ed è stato presidente del comitato scientifico dell’As­sociazione «Per Eluana». Il Ministero della Giustizia tedesco lo ha nominato membro della commissione che stabilisce i principi per una legge sul testamento biologico. Gian Domenico Borasio è cattolico prati­cante e membro del consiglio scientifico dell’Accademia Cattolica della Baviera.




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