La cosa che salta all'occhio soprattutto su G+, Facebook e Twitter è che si nota sempre di più che spesso, non tutti gli utenti che seguiamo o che ci seguono sono gestiti da esseri umani in carne ed ossa.
Un utente non proprio esperto potrebbe non riuscire a cogliere la differenza tra ro-bot e persona umana al primo colpo: in alcuni casi la gestione software della comunicazione è talmente precisa che le differenze sfuggono anche ad un occhio più attento, e tra questi tanti non-umani con cui interagiamo molti forniscono link ed informazioni utili di cui spesso ci serviamo.Mi sono chiesto tante volte quale sia la percentuale di "cosi automatici" rispetto alle persone in carne ed ossa...addirittura mi sono accorto che ci sono dei bot su G+ che prendono i miei articoli e li condividono...mi fanno anche un piacere!!!
Altri bot invece sono perfettamente in grado di compilare form ed invaderti di spam...per quello esistono i tanto odiati captcha, ma un mio amico ingegnere ha scoperto che anche alcuni dei metodi anti-bot sono vani, si parla quasi di simil-utenti veri e propri.
La cosa fastidiosa per un blogger o per un'azienda che deve controllare le statistiche è il fatto che devi stare molte volte a "scremare" gli accessi, guardando i tempi di connessione e le fonti di provenienza, perchè queste macchinette sono in grado di sballarti le statistiche, ed i dati sembrano migliori spesso di quanto lo sono realmente...se utilizzi sistemi tipo blogger (spesso al momento in cui pubblichi un contenuto hai già subito 5/6 visite), sappi che i dati non sono credibili, devi ricorrere ad Analytics per forza.Twitter ha dichiarato alla Securities & Exchange Commission i numeri ufficiali sugli utenti attivi che hanno popolato il sito di microblogging nei tre mesi antecedenti al 30 giugno 2014, di cui ben l’8,5% sono risultati essere gestiti da software in grado di mascherare i propri messaggi automatici con quelli soliti degli utenti comuni.
Voi cosa ne pensate?