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Sapore aspro d’amore di Lucilio Santoni e Mirella Fanunza

Creato il 29 marzo 2011 da Edizionialtravista

 Sapore aspro d’amore di Lucilio Santoni e Mirella Fanunza

La vita di una donna raccontata da un poeta e da una scrittrice di narrativa rosa. Due punti di vista e due linguaggi a confronto.
Si tratta di un volume provocatoriamente composito, basato sulle toccanti e dolorose vicende esistenziali di una donna, Antonella Flati, dalla primissima infanzia a oggi. E’ costituito da una conversazione avuta dalla protagonista con il poeta Lucilio Santoni, che la commenta anche con riferimenti letterari, e da una narrazione, avvenuta tramite facebook, scritta dalla sceneggiatrice di fotoromanzi e giornalista Mirella Fanunza.
Sia la conversazione sia la narrazione toccano i nodi principali della travagliata vita di Antonella. L’abbandono che è stata costretta a subire all’età di un anno e mezzo. La dura vita in collegio. Le adozioni forzate e rifiutate. Una maternità prematura che la riporta nel collegio per ragazze madri. Le difficoltà incontrate nella volontà di “ritrovare” la sua famiglia al posto di quelle avute dai tribunali per affidamento e mai accondiscese. La separazione dai fratelli. Le storie di amori sbagliati. I figli nati da unioni sfortunate e cresciuti in prima persona con lodevole dignità. La riconciliazione con i genitori. Fino al più recente matrimonio, anch’esso finito, con una sua vecchia amica d’infanzia, nel frattempo diventata uomo, con la quale aveva vissuto in collegio per un periodo, quando era bambina.

I fatti sono narrati con due linguaggi diversi, che possono essere messi a confronto, non certo per dare giudizi di valore ma per riflettere su come parole diverse, toni e registri differenti, come differenti filosofie, possano cambiare prospettive, toccare corde differenti dell’animo umano. L’accostamento di due scritture, e quindi di due distinte visioni del mondo, pone l’accento sui differenti effetti ottenuti nel raccontare la stessa persona e la stessa storia.

La conversazione guarda i fatti accaduti con spirito critico, ragionando all’infinito sulle cause, i motivi, le scelte. Un approfondimento, fatto soprattutto di domande con poche risposte, che si potrebbe definire poetico, e quindi universale, sulla vicenda esistenziale della protagonista. Per esempio, vi trovano largo spazio la musica e, soprattutto, le parole della musica attraverso le quali Antonella si racconta e che hanno costituito parte essenziale della sua vita interiore.
La narrazione, invece, costituisce una puntuale scansione degli accadimenti maggiori e minori della vita di Antonella, compresi a volte i particolari più intimi. Una messa a nudo dei sentimenti, ma anche un atto d’accusa verso la società che non sa tutelare i minori e non solo i minori.


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