Magazine Diario personale

Sarà capitato anche a voi di avere una musica in testa

Da Iomemestessa

Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso, eccola qua

E infine venne l’estate, tempo di bilanci e riflessioni. Un’estate strana. Di poca musica, pochissimi libri, poco internet, poca tv, giornali praticamente non pervenuti.

Un’estate trascorsa non a trovarmi, men che meno a cercarmi. Mi son cercata e trovata anni fa, il resto fa parte di quel gioco incidentalmente  chiamato vita.

Un’estate trascorsa, questo invece sí, ad ascoltare la musica che avevo in testa, delirante colonna sonora ai miei pensieri.

Sere d’estate, dimenticate, c’è un dondolo che dondola

Un’estate trascorsa ad osservare persone, cose, comportamenti, per giungere alla conclusione che il primo problema di questi anni tribolati é la mancanza di risoluzione nelle persone, han ragione la ‘povna e la spersa.

E di nuovo cambio casa di nuovo cambiano le cose, di nuovo cambio musica e quartiere

Un’estate trascorsa cercando di capire se come diceva la pellona nel suo ultimo post another world is possible. Lo è, ma cambiare pelle a quarant’anni potrebbe essere per iome solo mero velleitarismo. Con la certezza di non poter più contribuire in quella maniera efficiente ed efficace che, sola, le pare fattiva ed onorevole. E forse risolutezza è, anche, questo. Assumersi responsabilità e comportarsi da adulti.

Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente

Un’estate trascorsa a riflettere, anche, sul blog e sul suo ruolo. Pur se in fondo di privato in senso stretto su queste pagine si parla sempre con una certa ritrosia, vero è anche che vita e blog sono sempre stati strettamente collegati. E, da un certo momento in poi, mi sono interrogata sul senso di un luogo che mi ha dato moltissimo, in termini di rapporti umani, ma che, dopo la cavalcata trionfale di #ioleggoperché, mi pareva per certi versi svuotato.

Perché ci vuole il pacco, immerso, dentro al secchio

Sono stati mesi faticosi, certo, e sotto molti aspetti, ma non mi piace trincerarmi  dietro pelose giustificazioni. A volte si tace perché si è smesso di avere qualcosa da dire.

Quando è nato, tre anni fa, questo blog, credevo che un periodo difficile stesse in qualche modo volgendo al termine. Sbagliavo. E la persona che aprì il blog tre anni fa non ha nulla a che vedere con la iome di oggi. Per cui il blog deve necessariamente riadattarsi alla persona che sono e al percorso che ho fatto.

Ho pensato di traslocare ma alla fine aveva poco senso, avrei perso molto del bello che c’è stato ma soprattutto avrei rinnegato una iome cui volevo e voglio bene, una iome che non ha nulla da rimproverarsi, semplicemente una persona che non c’è più, travolta dagli eventi. Capita, non è un dramma.

Per cui si riparte da qui, con la certezza che, c’è bisogno. Oh, se ce n’è.

Non so ancora esattamente cosa sarà questo blog, ma per certo darà maggior voce al privato, che, ha ragione tuttotace nel suo ultimo post, se è per tenercelo per noi, potevamo scrivere una paginetta in word e salvarla sul portatile.

Inizia un nuovo percorso. Nuove strade da percorrere, nuove parole da scrivere.

Resta che, in tutto ciò, la cosa importante e che c’è bisogno. Oh, se ce n’è.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog