Da prima di Natale mi giungono alcune segnalazioni relative ad antologie realizzate, a quanto pare, in puro stile italiano.
Lungi da me voler diventare l'ennesimo bacchettatore dell'editoria nostrana, ho deciso di presentarvi il caso, cambiando nomi e circostanze, e di chiedere il vostro parere il materia. L'esempio che segue è fittizio, ma si basa su fatti realmente accaduti (sognavo da una vita di dirlo).
La Old Glory è una piccola casa editrice italiana nata da poco e specializzata nel proporre libri e racconti su tematiche e ambientazioni statunitensi.
Per acquisire una certa visibilità, dopo aver avviato tutti i canali promozionali minimi indispensabili (facebook, twitter blog), decide di pubblicare un'antologia.
La tematica, piuttosto fumosa: un racconto breve per ciascuno dei 50 stati che compongono gli USA. Totale, ovviamente, 50 racconti. Un paio di scrittori di discreta fama decidono di partecipare a titolo di favore (diciamo che l'editore è un loro vecchio amico, magari un ex collega). Gli altri 48 partecipanti vengono reclutati su Facebook o sul forum di narrativa XY. Come sappiamo gli aspiranti scrittori abbondano sempre, e il richiamo di una pubblicazione è sempre forte.
Alla Old Glory serve quantità, non qualità. Certo, ci sarà una selezione minima, che includerà tutti gli emergenti che hanno già pubblicato racconti su altre antologie a bassa diffusione commerciale, o giù di lì. I presupposti a cui si baderà sono quelli di avere una sufficiente tecnica di base, e magari il fatto di gestire un blog, dove poi lo scrittore in questione pubblicizzerà l'antologia.
Il lavoro di editing sarà minimo, così come quello di amalgama. Il risultato sarà un raccolta molto sui generis, che apparirà "scollata" in quanto a tematiche e contesto. Non necessariamente brutta, quanto più che altro inutile, insipida. Con racconti che vanno dal noir al drama, dall'western al thriller. Unico, sottile filo conduttore: la comunanza geografica. Insomma, un lavoro grezzo che probabilmente altrove non si sognerebbero di pubblicare.
Ma 50 persone saranno disposte a comprarne minimo 2 o 3 copie a testa. Qualcuno ne acquisterà una decina, da regalare a parenti e colleghi. Molti autori coinvolti nel progetto passeranno voce agli amici, che si sentiranno in obbligo ad acquistarne a loro volta almeno una copia.
Facciamo un calcolo approssimativo e scopriamo che la Old Glory potrà contare su una base di vendita di almeno 250-300 copie. Probabilmente il numero reale si attesterà sulle 500.
Un ottimo risultato per una piccola realtà, ottenuto con un lavoro di redazione minimo, e con una selezione spiccia.
Si tratta dunque di un'operazione furbetta per l'editore, o di una reale soddisfazione per i tanti esordienti pubblicati in cartacea?