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Sarakostì, di Salvatore Tommasi

Creato il 09 agosto 2010 da Cultura Salentina

di Cosimo Giannuzzi

copertina

Il romanzo  Sarakostì di Salvatore Tommasi edito da una piccola casa editrice di Cagliari, “La Riflessione” è un romanzo di formazione. Racconta la formazione lavorativa,  sentimentale e  politica di Angelo, un giovane quattordicenne di Calimera. La vicenda si svolge su più registri. Il contesto è la Grecìa salentina durante il periodo fascista. I protagonisti sono un gruppo di carbonai che trascorrono il periodo della Quaresima (il termine grìco del periodo antecedente la Pasqua, dà il titolo al romanzo) nella macchia tra i paesi della Grecìa salentina ed Avetrana per costruire carbonaie servendosi di  alberi idonei alla produzione del carbone,  combustibile, fino a poco tempo fa,   principale per gli usi domestici.

Questo libro racconta con gli occhi di Angelo le condizioni di lavoro, i processi di lavorazione, le difficoltà che quotidianamente egli si trova ad affrontare,  sia per le condizioni di permanenza in un luogo spesso minaccioso, sia nel rapporto con gli altri compagni di lavoro. Verso la fine della Quaresima la storia assume le caratteristiche del giallo. Angelo entra casualmente in contatto  con un personaggio che vive clandestinamente, dal quale, grazie alle  riflessioni che i due avviano,  prenderà coscienza della sua condizione sociale e politica che lo porterà a partecipare ad una azione di tipo rivoluzionario. Questa vicenda si intreccia  con la conoscenza di una ragazza con la quale avvia un dialogo  affettivo che lo accompagnerà, sia pure in modo intermittente, durante tutta la sua lontananza da casa.

Un aspetto centrale del romanzo è l’aspetto ergologico, ovvero la ricerca etnologica sulla cultura materiale che si evidenzia nella descrizione delle fasi dell’attività lavorativa nella produzione del carbone. La descrizione di Tommasi di questo processo tecnologico è minuziosa, sembrerebbe pedante se non si avesse in mente il bisogno che egli ha di documentare un lavoro ormai completamente scomparso. Anche di fronte ad un tema specialistico la scrittura conserva lo stesso stile letterario del racconto dei dialoghi e dei vissuti.

Il testo presenta una lettura piacevole. E’ sufficiente leggere una pagina per essere catturato, incuriosito dalla sua trama intrigante, per i personaggi  che si  percepiscono familiari: dai loro atteggiamenti, dai loro dialoghi, dalla loro visione della vita. Da questi aspetti  si riconosce quella realtà sociale che vive l’indigenza subendola, perché al contrario di Angelo non sa dare risposte adeguate per un cambiamento. Sarà la dolorosa guerra mondiale a generarlo.

Cosimo Giannuzzi

(Città Futura” luglio 2010 n. 0 p.7)

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Salvatore Tommasi è nato a Calimera (Le) nel 1950. Laureato in Filosofia  ed in Lingue e letterature straniere, dopo un’esperienza di ricercatore presso l’Università statale di Mosca, ha insegnato Filosofia e Scienze del’educazione nei Licei Pedagogici. Ha pubblicato ricerche sul recupero e valorizzazione del griko e della cultura greco-salentina e libri di poesie. Ricordiamo in particolare: Le mie bandiere (Ed. Firenze Libri 1988);  Katalisti o Kosmo: lingua, tradizione e folklore nella Grecìa salentina (Ed. Ghetonia, Calimera 1996); Per la stessa Casa Editrice nel 1998 i due volumi Io’ mìa forà…Fiabe e racconti della Grecìa Salentina, dai quaderni di Vito Domenico Paliumbo(1883-1912);  Ha collaborato con Cosimo Giannuzzi ne “Il Labirinto metrico di Oronzo Pasquale Macrì” con il saggio Il labirinto metrico: Trascrizione e Traduzione (Congedo  Editore 2004);  Alia loja (Ghetonia, 2009).

 


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