Cari amici, incominciamo questa nuova avventura. Una nuova rubrica, che parlerà dei più grandi talenti dello sport italiano Under21 (olimpico e non), e le loro possibilità negli anni a venire. Insomma, il ricambio generazionale del Bel Paese, in ottica Olimpiadi del 2016 e 2020. Partiremo dalla lottatrice Dalma Caneva. Buona lettura!
Dalma Caneva [Lotta] Nata a Genova il 6 maggio 1994, appartiene a una famiglia di lottatori: il padre Lucio è consigliere nazionale FIJLKAM, la madre Edit Dosza arbitro internazionale ed il fratello Aron, come lei, atleta. Si auto-descrive come una ragazza semplice, obiettiva e grintosa, che pensa molto al suo futuro. Come tutte le ragazze, le piace stare con amici e divertirsi, e va matta per la musica.
Nel 2011 si laurea campionessa europea a Varsavia nella categoria Cadetti (kg -72). In Ungheria, ai Mondiali, centra il quinto posto e, nel 2012 a Helsinki, partecipa alle qualificazioni olimpiche per Londra, dove si arrende soltanto alla ungherese Kitti Godo.
Assieme ad Assunta Persico (48 Kg, medaglia di bronzo ai mondiali juniores 2011), la ligure è sicuramente la più grande speranza del futuro in questa disciplina. Passata questa stagione alla categoria juniores, la 18enne ha già assaggiato, come detto sopra, cosa vuol dire combattere con atlete seniores, dunque fisicamente più mature di lei. Come lei stessa indica, ancora le manca un pò di forza fisica nelle gambe e braccia, ma anche questa arriverà. In questo senso, sarà importantissimo l'apporto del bravo allenatore cubano Juan Carlos Rodriguez, in odore di diventare C.T. della nazionale maggiore. La tecnica che curerà di più in questi mesi a venire, assieme al suo allenatore, saranno gli attacchi con entrata alle gambe che nella sua categoria di peso (-72 Kg) non viene molto usata. Dunque, potrebbe rappresentare l`arma in più della genovese.
Secondo me, Dalma può davvero emulare le gesta passate di Francine de Paola o Sabrina Esposito, ma addirittura arrivare più lontano di loro: essere la prima donna azzurra medagliata a Cinque Cerchi della storia, nella sua disciplina.
Cari amici, alla prossima puntata!
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Cari amici, incominciamo questa nuova avventura. Una nuova rubrica, che parlerà dei più grandi talenti dello sport italiano Under21 (olimpico e non), e le loro possibilità negli anni a venire. Insomma, il ricambio generazionale del Bel Paese, in ottica Olimpiadi del 2016 e 2020. Partiremo dalla lottatrice Dalma Caneva. Buona lettura!
Dalma Caneva [Lotta] Nata a Genova il 6 maggio 1994, appartiene a una famiglia di lottatori: il padre Lucio è consigliere nazionale FIJLKAM, la madre Edit Dosza arbitro internazionale ed il fratello Aron, come lei, atleta. Si auto-descrive come una ragazza semplice, obiettiva e grintosa, che pensa molto al suo futuro. Come tutte le ragazze, le piace stare con amici e divertirsi, e va matta per la musica.
Nel 2011 si laurea campionessa europea a Varsavia nella categoria Cadetti (kg -72). In Ungheria, ai Mondiali, centra il quinto posto e, nel 2012 a Helsinki, partecipa alle qualificazioni olimpiche per Londra, dove si arrende soltanto alla ungherese Kitti Godo.
Assieme ad Assunta Persico (48 Kg, medaglia di bronzo ai mondiali juniores 2011), la ligure è sicuramente la più grande speranza del futuro in questa disciplina. Passata questa stagione alla categoria juniores, la 18enne ha già assaggiato, come detto sopra, cosa vuol dire combattere con atlete seniores, dunque fisicamente più mature di lei. Come lei stessa indica, ancora le manca un pò di forza fisica nelle gambe e braccia, ma anche questa arriverà. In questo senso, sarà importantissimo l'apporto del bravo allenatore cubano Juan Carlos Rodriguez, in odore di diventare C.T. della nazionale maggiore. La tecnica che curerà di più in questi mesi a venire, assieme al suo allenatore, saranno gli attacchi con entrata alle gambe che nella sua categoria di peso (-72 Kg) non viene molto usata. Dunque, potrebbe rappresentare l`arma in più della genovese.
Secondo me, Dalma può davvero emulare le gesta passate di Francine de Paola o Sabrina Esposito, ma addirittura arrivare più lontano di loro: essere la prima donna azzurra medagliata a Cinque Cerchi della storia, nella sua disciplina.
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