C’era grande attesa questa settimana per l’edizione 2013 del Sardegna Rally Race, uno degli appuntamenti più importanti della stagione off-road e unica prova europea del Campionato del Mondo Cross-Country Rally 2013. L’impegnativa kermesse isolana, 1.600 km divisi in cinque giornate di gara con dieci prove cronometrate, vedeva infatti tra i migliori piloti della scena mondiale dei rally anche la presenza di due specialisti targati tre diapason: il plurivincitore della Dakar e già leader in terra sarda nel 2008 e 2009 Cyril Despres, al proprio debutto assoluto con i colori dei tre diapason a sole poche ore dall’annuncio ufficiale del proprio passaggio al Team Yamaha France e il pilota italiano di riferimento Alessandro Botturi che sta ottimamente disputando la stagione su Yamaha WR450F con il supporto ufficiale di Yamaha Italia e l’assistenza del “guru” Franco Picco e del team GB Ricambi.
A competizione conclusa il bilancio dei due piloti della casa di Iwata è sicuramente positivo e conferma nuovamente l’impressionante agilità e potenza delle due ruote tassellate tre diapason, seppure rimane un pizzico di rammarico e delusione per quello che poteva essere un vero trionfo, fermato soprattutto da tanta sfortuna. Se da una parte infatti il campione francese, fermo dalla Dakar di gennaio scorso e alle prese con lo studio della sua nuova Yamaha YZ450F in versione Rally, ha ottenuto una significativa quarta posizione assoluta frutto di prove sempre da podio grazie a due secondi, un terzo e un quarto posto che lo proietta a confermarsi anche nei prossimi mesi, Dakar compresa, tra i leader assoluti di categoria, dall’altra Botturi ha concluso la competizione sarda con un grande amaro in bocca per aver sfiorato la possibile vittoria assoluta, svanita in particolare a poche centinaia di metri dalla fine della prima prova speciale del quarto giorno quando, dopo una rimonta che lo stava portando verso la testa della classifica assoluta, ha terminato la benzina perdendo decisivi minuti dagli avversari. Il quinto posto finale, frutto di tre spettacolari prove vinte, due secondi e due terzi posti, non rende infatti pienamente giustizia alla enorme prova del talento bresciano che per l’intera durata del difficile e prestigioso Rally ha corso da protagonista contro i mostri sacri della disciplina, sempre all’attacco, con la consapevolezza dimostrata dai fatti di poter essere il più veloce, secondo a nessuno, meritando davvero, con un pizzico di buona sorte mancata, di finire sul gradino più alto del podio.
Da segnalare anche il fatto che Botturi ha corso con una WR450F pressoché di serie, eccezion fatta per la personalizzata taratura delle sospensioni, l’impianto di scarico Akrapovic, il serbatoio leggermente maggiorato e gli strumenti per la navigazione, dimostrando il valore assoluto delle prestazioni ottenibili da questa moto eccezionale.
Il Sardegna Rally Race quest’anno è stata una competizione anomala per le condizioni meteorologiche inusuali, a tratti invernali, ben lontane dagli oltre 40 gradi misurati sovente nella scorsa edizione, confermandosi come sempre particolarmente tecnica, dura e navigata con percorsi di ogni tipo caratterizzati da rocce, sabbia, fango e terra, dove solo i piloti più completi riescono a lasciare il segno.
“Sono soddisfatto comunque – ha commentato Botturi a fine rally – Ho dato tutto quello che avevo, non posso recriminare nulla né dar la colpa alla sfortuna. È andata complessivamente bene: ho detto quello che avevo da dire correndo e chi voleva sentire ha sentito. Ho tirato sempre tantissimo e una scivolata, tenendo certi ritmi, è da mettere in preventivo. Non posso rimpiangere nulla, onore ai vincitori, a Marc, Paulo e Joan, che si sono meritati i loro successi. Un grazie al team GB Ricambi, allo straordinario meccanico e stratega Franco Picco, e a Yamaha Italia che mi ha messo a disposizione la WR450 su cui ho corso questo Rally. Ma mi resta un conto aperto qui, e l’anno prossimo sarò qui a saldarlo…”.
“Ad essere onesto ero un po’ sorpreso di aver finito in seconda posizione già il primo giorno – il commento finale di Despres – La mia priorità era prendere confidenza con la nuova moto e abituarmi nuovamente ai ritmi di gara. Ho scoperto con piacere le grandi qualità della Yamaha YZ450F da rally. Ovviamente sono un po’ deluso per aver mancato il podio finale di soli 11 secondi, ma in soli cinque giorni di gara un paio di micro-errori di navigazione fanno la differenza. Posso consolarmi con la consapevolezza che non ho fatto molti errori, lottando fino alla fine. Avevo fatto solo un paio d’ore di allenamento con la YZ450F prima di venire qui, ed ora ho una migliore comprensione di come funzioni il mezzo che mi lascia impressioni estremamente positive. Ora c’è molto lavoro da qua alla Dakar, ma sia il motore che il telaio sono veramente forti e quelli sono gli ingredienti essenziali per vincere”. .