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Sardegna: Sospesa vendita Cala Sinzias

Creato il 08 luglio 2014 da Yellowflate @yellowflate

cala-sinziasIn Sardegna a Castiadas, poteva essere messa in vendita una nota spiaggia,Cala Sinzias.

Cala Sinzias, un angolo di paradiso ora  con un prezzo d’asta di base di 350mila euro stava per essere alienato. A stabilire la messa in sta di Cala Sinzias è il liquidatore della Società Bonifiche Sarde. Circa 5 ettari di terra con fronte su uno dei luoghi più belli del Mediterraneo ceduta al miglior offerente. La scelta non piace al Gruppo di intervento giuridico e tanto meno al gruppo spontaneo nato su FB Tre euro per Cala Sinzias”.

Intanto pare però sul sito della Regione Sardegna nel pomeriggio dell’8 di luglio è apparso quanto segue Il bando per l’alienazione dei terreni di Cala Sinzias verrà sospeso”: l’ha detto oggi pomeriggio, durante la conferenza stampa convocata dalla giunta regionale nel palazzo di viale Trento, l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi.

“Maria Ibba, neo direttore di Laore, agenzia regionale che detiene il controllo della Società Bonifiche Sarde attualmente in liquidazione, ha completato tutte le verifiche sulla documentazione e ha disposto che il commissario liquidatore sospenda e revochi il bando”. Infatti, ha sottolineato l’assessore Falchi, “i beni costieri non sono vendibili e, appena insediata, avevo chiesto un report per assicurarmi che nella procedura di alienazione di SBS già in corso non fossero compresi proprio quelli situati sulle coste. Ora verificheremo meglio cosa sia successo”.

La linea dell’amministrazione regionale, ha ribadito l’esponente della giunta Pigliaru, “è sempre la stessa, cioè continuare nell’opera di tutela e salvaguardia assoluta del patrimonio ambientale dell’Isola, soprattutto di quello di maggior pregio”. Per questa ragione, ha detto ancora Falchi, “costituiremo un Fondo unico per la tutela dei beni paesaggistici di pregio, con particolare attenzione per quelli costieri”.

Questo Fondo, ha aggiunto in chiusura il presidente della Regione Francesco Pigliaru, “sarà alimentato da una gestione più oculata del patrimonio regionale: dall’alienazione di quei beni e di quelle proprietà che non sono di interesse pubblico per la Regione potremmo ottenere le risorse per l’acquisizione di quelli che hanno valore paesaggistico, ambientale e simbolico e che vanno preservati e “messi in sicurezza” per la collettività”.


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