Sardegna, nuovo patrimonio architettonico ed ambientale fruibile al pubblico.
Un modo alternativo e sui generis di scoprire l’Isola è quella di soggiornare in bei fari o torri costiere. Un patrimonio che rischiava di perdersi e che invece diventa frutto di un ottimo lavoro di paternariato tra Regione e Agenzia della Conservatoria delle coste, l’obbiettivo del progetto è quello di rendere le coste sarde piu’ appetibili e recuperare il valore storico e identitario.
In Sardegna sono stati individuati bem 15 punti idonei al progetto: I fari di Razzoli e Punta Filetto a La Maddalena e Capo d’Orso, Capo Mannu, le stazioni semaforiche di Capo Figari a Golfo Aranci, Capo Ferro (Arzachena), Punta Falcone (Santa Teresa Gallura), Punta Scorno (Asinara, Porto Torres) e Capo Sperone (Sant’Antioco). Da qui alle stazioni di vedetta di Puntiglione, Testiccioli, Marginetto a La Maddalena e Capo Ceraso a Olbia, la Gran Torre di Torregrande (Oristano) in cui la Conservatoria realizzera’ il museo regionale delle torri costiere della Sardegna. Fino ad arrivare alla stazione dei segnali di Capo Sant’Elia (Cagliari).