L’ostilità di Sarkozy verso la Turchia è cosa nota. Ieri, in visita ufficiale in Armenia per il ventennale dell’indipendenza dall’Urss (prima tappa di un tpur caucasico che include l’Azerbaigian e la Georgia), ha reiterato la richiesta di un riconoscimento ufficiale da parte turca del cosiddetto “genocidio armeno”, minacciando in caso contrario iniziative legislative contro il “negazionismo”; inoltre, ha riaffermato la sua contrarietà – nonostante la Francia abbia da sempre sostenuto il contrario, accettando formalmente la Turchia come paese candidato – all’ingresso della Turchia nell’Unione europea
La mia posizione l’ho già espressa varie volte: gli storici hanno ancora moltissimo lavoro da fare prima di ricostruire i fatti in modo intellegibile e tendenzialmente condiviso, a me comunque sembra poco serio – da un punto di vista storiografico – isolare quanto accaduto agli armeni dal più ampio contesto della disgregazione dell’Impero ottomano innescato da ultimo dalle guerre balcaniche (1912-1913); a me comunque sembra molto indisponente strumentalizzare quegli eventi per raccogliere qualche voto in più. In sostanza, io sono fortemente contrario alle cosiddette “leggi memoriali”, che reputo degne di regimi autoritari e non di democrazie liberali: e in questo caso in particolare, credo che nessun paese debba avere la pretesa – che trovo palesemente assurda – di stabilire per legge cosa è successo – e che interpretazione dare a questi eventi – in altri paesi un secolo prima. D’altra parte, ho anche scritto come, dopo le scuse agli armeni della società civile turca (2008), il governo potrebbe fare lo stesso passo – senza entrare nel merito del genocidio/non genocidio – per le persecuzioni e i massacri che comunque praticamente nessuno nega.
In ogni caso, le risposte alle dichiarazioni di Sarkozy non si sono fatte attendere. Il ministro per gli affari europei Egemen Bağış ha parlato senza mezzi termini di iniziativa populista da campagna elettorale, inviatando Sarkozy a concentrarsi piuttosto sui problemi economici della Francia e a presentare progetti utili per il futuro dell’Europa; i ministro degli esteri Ahmet Davutoğlu ha invece suggerito che la Francia – prima di giudicare il passato degli altri – farebbe meglio a esaminare il proprio passato coloniale. Ma ho trovato particolarmente incisivo questo passaggio del comunicato ufficiale: “sarà il popolo francese a giudicare se questi approcci, basati su calcoli elettorali, sono compatibili con la tradizione democratica e con le tradizioni istituzionali della Francia.” Una lezione di democrazia in piena regola.
COMMENTI (2)
Inviato il 24 ottobre a 22:22
Gregio è' abitudine dei candidati francesi e americani accattivarsi l'elettorato armenofono promettendo interventi internazionali poi regolarmente disattesi e Sarkozy non è da meno. Per quando riguarda il genocidio armeno , desidero rioordare ai suoi lettori che negli anni trenta il giurista Raphael Lemkin ebreo polacco, non attese sentenze storiche notarili ma raccogliendo le testimonianze dei sopravissuti ebbe la geniale intuizione di pensare ad una forma giuridica di "colpa genocidaria" da attribuire alle nazioni responsabili di quello accaduto agli armeni nel 1915 . Da qui nacque il termine genocidio . che il suo ideatore pensò proprio per gli avvenimenti in anatolia. Per chi voglia approfondire ulteriormente l'argomento, sono state pubblicate nel 2010 da Guerrini ed. le memorie dell'ambasciatore americano Morghentau in quel periodo a costantinopoli che sono un documento storico inconfutabile di un testimone alla corte della sublime ports. Senza contare poi che stanno per aprirsi i documenti del vaticano già annunciati dal loro conservatori come un'agghiacciante accusa" all'impero ottomano cordialità Miniato Minas
Inviato il 24 ottobre a 16:07
Non conosco la Sua posizione per quanto riguarda il Genocidio Armeno e a quale titolo di competenza personale questa possa risalire, ma liquidare come compito degli storici appurare il perchè un'intero popolo è scomparso dopo la prima mattanza del XX secolo mi sembra già una mezza assoluzione d ell'operoso carnefice ottomano . Comunque, come nipote di vittime di questa strage degna della peggior barbarie, ritengo che a pochi interessi veramente leggere gli eventi, quanto sfruttare la sensibilità delle vittine o dei loro carnefci ad uso personale. Ad ogni modo in ogni luogo ed in ogni momento mi farò parte attiva che questa tragedia non venga dimenticata nè tanto meno sminuita per ignoranza o opportunismo