Sono stato invitato alla sfilata di Sarli a cui tenevo davvero tanto.
Carlo Alberto Terranova, erede di Fausto Sarli, ha disegnato la collezione di alta moda, pensando alla sua Sicilia.
Ci sono le maioliche, i colori, i decori di una civiltà millenaria.
In passerella sfila la storia della maison: le volute, il gioco dei tondi, quella geometria senza spigoli, quegli abiti scultura che danno l’idea di essere sospesi.
Le geometrie degli abiti giocano molto con il mondo floreale tipico delle ceramiche e con le forme dei vasi.
Tripudio di colori tutti rigorosamente «made in Sicily»: dal giallo all’oro delle spiagge, dal viola cangiante all’azzurro mare e poi tutte le sfumature della terra, arancio, bronzo, marrone, mogano.
La mattina, la donna Sarli indossa tailleurs e piccoli cappotti bicolore in organza e mikado. Negli abiti da cocktail spuntano preziosi ricami, drappeggi, maniche ad effetto foglia, sovrapposizioni di tessuti su gonne e bustier, ricami ad intarsio con jais e Swarovski.
Per la sera, abiti in cady e gazar di seta.
Le spose sono sfarzose: grandi gonne di tulle sbocciano da strutture rigide in seta mikado e sinuosi abiti decorati in pizzo si abbinano ai capospalla strutturati e a veli molto lunghi.